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Roberto Biscardini. Sulle consulenze della Moratti, sull'Expo e sull'Ecopass 
Socialisti in piazza oggi e domani a Milano
01 Dicembre 2007
 

MORATTI 1. Non poteva che finire così

(30/11/2007) Non siamo giustizialisti, ma non poteva che finire così. Era evidente che il criterio adottato dal sindaco Moratti per l’assunzione di un numero esorbitante di dirigenti esterni finisse al vaglio della magistratura per una verifica di legittimità e al vaglio della Corte dei Conti per verificare l’entità dello sperpero di risorse.

Quello che è certo, al di là delle indagini giudiziarie, è che la macchina comunale dopo queste assunzioni non ha funzionato meglio di prima e in alcuni settori si è addirittura inceppata. Ciò vuol dire che in molti casi sono stati sostituiti dirigenti capaci che costavano poco all’amministrazione pubblica con dirigenti dalla qualifica incerta che costano molto. Questo è il nostro giudizio politico e la accusa che abbiamo sempre mosso alla riorganizzazione aziendalistica del sindaco Moratti.

 

MORATTI 2. Applicare lo spoil system non significa fare man bassa

(01/12/2007) Noi socialisti non siamo disposti a fare sconti. L’idea di usare le consulenze esterne per massacrare la burocrazia interna e toglierle autonomia è un metodo che non condividiamo neppure se non ci fossero irregolarità e sprechi.

Sugli sprechi non condividiamo il giudizio del sindaco. Gli sprechi ci sono eccome, non riguarderanno la produttività di tutti i dirigenti chiamati dall’esterno, ma nel complesso la manovra è stata aberrante e come conseguenza ha indotto un’indagine della magistratura e della Corte dei Conti del tutto scontata e prevedibile.

Sul fatto che anche gli altri comuni hanno fatto lo stesso, come ha sostenuto oggi la Moratti, il nostro giudizio è netto anche per loro: utilizzare lo spoil system non significa fare man bassa, né può nascondere assunzioni clientelari e stipendi di favore.

 

EXPO. Fino ad ora le idee non sono chiare

(30/11/2007) Speriamo nell’aggiudicazione, anche se il progetto Expo è tutto da definire e la sua logica di fondo va totalmente cambiata.

Finora Milano non è uscita dalla logica da una Expo pensata, organizzata e confezionata da pochi padroni. L’alternativa che noi vogliamo è l’Expo dei cittadini rappresentati da una classe politica che ha un’idea chiara degli interessi generali e dello sviluppo economico dell’intera Regione.

In questo quadro la politica o si ferma all’ambito ristretto degli interessi più o meno immobiliari che si giocano nelle aree intorno a Rho-Pero o si gioca la carta dei grandi interessi regionali dando risposta alla domanda diffusa per il potenziamento del sistema ferroviario e stradale di tutta la Regione. Ma questo presuppone di avere un disegno politico chiaro sullo sviluppo territoriale che oggi la Regione e il Comune hanno completamente perduto, rincorrendo in malo modo e senza alcuna strategia la realizzazione di interventi disorganici e spesso sbagliati.

 

MILANO, SOCIALISTI. Prima uscita pubblica contro un ticket che la gente normale non capisce

(01/12/2007) La prima uscita pubblica del Partito Socialista a Milano, per farsi conoscere, per spiegare i nostri programmi e i nostri obiettivi e fare le prime iscrizioni, è concentrata sul Ticket del traffico, sul cosiddetto “ecopass”, che entrerà in vigore ai primi di gennaio. I nostri militanti oggi e domani illustreranno le nostre proposte alternative e spigano le ragioni del nostro No.

Rinasce a Milano come in tutto il resto del paese il nuovo Partito Socialista. Un Partito Socialista in Italia come nel resto d’Europa, ma capace di fare battaglie concrete come quella che stiamo facendo contro il ticket che è una tassa iniqua, voluta dai ricchi contro i cittadini meno abbienti, contro gli artigiani e i lavoratori che hanno bisogno della macchina per lavorare.

Una proposta demagogica, falsamente ambientalista, che non ridurrà né lo smog né il traffico, fatta per far stare un po’ meglio chi sta in centro a danno di tutti gli altri.

La nostra proposta alternativa: una serie diffusa di provvedimenti per migliorare la qualità della vita in tutti i quartieri anche in quelli più periferici.

Fare una norma con il consenso dei soli Verdi che consente a chi ha i soldi per pagare di continuare a inquinare è una vera pazzia, una cosa che la gente normale non capisce.


Roberto Biscardini


 
 
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