|
La poesia di Alivento | | Commenti presenti :
13 |
In questa pagina : da 11 a 13 | 04-06-2007 | Alessandro, ti ringrazio del commento che, come molti tuoi raid sparsi qui e lì per il web, spicca per franchezza. Passi avanti nel camminare mi sembra s'impongano, una maggiore consapevolezza di sè o un atteggiamento intellettuale non mi sembrava il giusto timbro di un'autopresentazione. Tra l'altro mi piaceva offrire uno spunto d'analisi del fenomeno blog, raccontando il mio percorso, ipotizzando la libera espressività come possibile culla di nuova, altra letteratura.
Piuttosto mi sarei aspettata da te, così attento altrove a dissentire o considerare limitanti e limitate analisi puramente esegetiche, sintattiche, semantiche, sonore dei miei testi una lettura che oltrepassasse gli ambiti linguistici per diventare la tua lettura della mia poetica.
Alivento | 04-06-2007 | Autopresentazione di rara umiltà e intensità questa di Alivento. Poesia che danza con le rime senza vergogna, che sa di dover giungere e - dover restare, come ogni arte - sulla soglia, al confine fra vita e morte, tra silenzio e parola. "Se noi" mi sembra il testo più equilibrato, più esteticamente alto. Ma anche l'anelito a un Natale quotidiano e l'antagonismo sottile amore/disamore mi hanno molto colpito.
Antonio Antonio Fiori | 04-06-2007 | Un'autopresentazione interessante, sicuramente coerente con la tua poesia, ma puoi ancora fare un passo avanti... Io penso che prima o poi, la maschera, dovrai calarla; così come dovrai darti un "indirizzo" artistico più intellettualmente sostenuto... insomma devi dare un peso, anche esteriore a quello che scrivi, la maschera può funzionare bene per te, ma se vuoi "allargarti", diventare, perché no?, un modello, una voce pesante, devi uscire allo scoperto e vedrai che la poesia non svanirà con il velo! però forse per te l'arte è solo la tua cura personale ed allora nessuno può rimproverarti altro se non di essere un pelo egoista!
ciao,
alessandro alessandro ghia | | 1 | 2 | |
| Lascia un commento |
|
|