Sabato , 27 Aprile 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
Renato Pierri. Il rito del perdono
 
Commenti presenti : 2 In questa pagina : da 1 a 2
   23-11-2010
Salve, ho letto con interesse i vostri ricordi soprattutto perchè sto facendo una ricerca esattamente su queste cose del passato; questo rito esisteva anche da noi (Emilia, non so di dove siete voi), ma madre è stata una delle prime a non volerlo fare ed io ho 50 anni. Se siete a conoscenza di particolari relativi a queste procedure dalle vostre parti, raccoglierei volentieri le testimonianze perchè sono comunque segno di come i tempi sono cambiati. Mi occupo anche di tutto ciò che riguardava l'igiene personale e del concetto di sporco/pulito a livello popolare. Se avete voglia, scrivetemi! :)
cinrus   
 
   28-10-2010
La signora di cui parlo, ha letto l'articolo, e mi scrive ancora, autorizzandomi a pubblicare.

Gentile Signor Pierri, la ringrazio davvero per aver commentato così efficacemente la mia lettera! Ho 55 anni, come le ho detto ne avevo sette alla nascita di mio fratello e sono assolutamente certa che il "rito" di cui parliamo è stato presente nella mia zona di nascita per almeno dieci-quindici anni ancora. Poi non ne ho più sentito parlare, ma non mi sento di escludere che ancor oggi qualche giovane donna vi si assoggetti con minor ..clamore. Chissà quali sarebbero state le mie convinzioni se, come lei dice, fossi stata educata al Dio "Creatore"...Non potrò mai saperlo, né mi sento di avanzare ipotesi al riguardo. Del resto, chi mai avrebbe potuto attuare una simile "educazione"? Avrei potuto arrivarci, forse, da sola ? Non credo, visto che non ci sono arrivata non potendo prescindere dalla mia storia.
Mi domando, e le domando...se Dio esistesse, come evidentemente lei sostiene, che bisogno avrebbe avuto di creare il mondo?
Come sia comparsa la vita sulla terra e perché ci troviamo a questo punto è ancora oggetto di analisi, teorie più o meno suffragate da fatti e ipotesi. Forse, in futuro ne sapremo di più anche se non credo che arriverà il giorno in cui sapremo tutto quello che c'è da sapere. Ipotizzare una "divinità creatrice" è una comoda e comprensibile tentazione che ci consola della nostra finitezza e degli imperfetti mezzi con i quali indaghiamo e operiamo. L'attribuzione di "ateismo" implica comunque la presenza di un "dio" di cui si fà a meno, una sorta di sottrazione di qualcosa. Non mi definisco "atea" per aver avuto un tempo, e a lungo, un dio che mi è stato imposto e che poi ho rifiutato. Dovremmo creare altra terminologia, della quale personalmente non dispongo ancora, per descrivere sinteticamente le persone che come me non sentono il bisogno di una fede irrazionale e allo stesso tempo non vivono un "vuoto" interiore, né perdita di significato. Grazie ancora, Anna Maria Becherini



renato pierri   
 
| 1 |
Lascia un commento
STRUMENTI
Versione stampabile
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
I NOSTRI ARTICOLI
  I più letti
  I più commentati
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 73.0%
NO
 27.0%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy