Nel romanzo di Nathaniel Hawthorne, Hester viene esposta al ludibrio del popolo di Salem, per aver commesso adulterio, e deve sottostare alla pena di portare sul petto una A scarlatta, che vuole significare “Adultera”; diventando così la pecora nera della comunità puritana del XVII secolo. Oggi, terzo millennio, è come se gli abitanti di Montalto di Castro (non tutti), con il loro bravo sindaco in testa, avessero cucito la lettera S, che vuole significare “Stuprata”, sul petto di Marinella, la ragazza che fu violentata da un gruppo di giovani un paio d'anni fa. Questa, infatti, sarebbe la sua colpa: di essere stata violentata, e per questo è costretta a vivere chiusa in casa, lontana dalla scuola, dalla quale si è ritirata in seguito alla violenza subita, e senza un lavoro.
Un giorno voglio recarmi a Montalto di Castro, per chiedere al parroco quante volte lui e gli assidui frequentatori della parrocchia, sono stati a trovare Marinella. Quante volte il sacerdote in chiesa ha parlato in sua difesa. Sono certo che avranno cercato di aiutarla in tutti i modi. Potrebbero fare altrimenti dei buoni cristiani?
Renato Pierri
P.S. Ovviamente colui che ritiene colpevole una donna per aver subito violenza, non è un puritano. È un imbecille.