Ha fatto centro la tavola rotonda che l’Associazione Culturale Arvangia ha dedicato nel pomeriggio di venerdì 30 ottobre alla libertà di stampa e all’informazione locale. Per l’occasione sono arrivati a Diano che ha ospitato l’incontro presso il salone parrocchiale il Direttore del settimanale cattolico Gazzetta d’Alba, don Antonio Rizzolo, Cesare Giudice fondatore del periodico Il paese di Magliano Alfieri e sinistra roerina, al 33° anno di edizione con 1.400 abbonati paganti, la maestra Silvana Testore responsabile del mensile Langa astigiana, un foglio distribuito in oltre tremila copie su sedici paesi, Oscar Barile che da oltre dieci anni tiene in vita con una tiratura di quattromila copie il portavoce dell’Associazione Il nostro teatro di Sinio, Mario Proglio, capo redattore del periodico Parland ‘d Dian, da sei anni tirato in duemila copie con 24 pagine a colori e Armando Gambera direttore del periodico Agorà di La Morra, stampato in 870 copie e distribuito gratuitamente tramite ufficio postale a tutte le famiglie, residenti o emigrate.
Gli argomenti di discussione sono stati in qualche modo anticipati dal documento trasmesso per posta elettronica da Alexander Mascal di Asti, scrittore di turismo, giornalista e vicepresidente nazionale del CIST, Centro Internazionale della Stampa Turistica, schierata a favore dell'informazione locale: «…se non esistesse quel tipo di informazione tutti saprebbero le cavolate che fanno Carlo e Camilla o cosa mangiano in... Patagonia, ma nessuno saprebbe cosa succede dietro la porta di casa sua!», stigmatizzando «i curiosi delle sollazzevoli storie amorose dei divi», che sfogliavano Novella Duemila, Gente e simili e si ritrovano oggi seduti davanti alla TV con “La vita in diretta”, “Pomeriggio Cinque” e altre trasmissioni che chiamano “attualità”... io direi “farsi gli affari degli altri e bere tutto cosa dicono”».
Presentando le due nuove pubblicazioni promosse dall’Associazione Arvangia (La rivista-libro Langhe e il suo supplemento letterario Non sono paesi per libri) si è parlato di internet e delle innovazioni del digitale terrestre, che rendono più comoda, veloce e meno costosa la ricerca di notizie e l’approfondimento. I presenti, pur riconoscendo al web e alla TV i meriti indiscutibili che hanno, hanno confessato di essere “partigiani” della carta stampata, “…che puoi sfogliare e tenendola tra le mani ti sembra più viva di un freddo video di computer...”. Festeggiato con un brindisi presso la Cantina Comunale il successo dell’iniziativa, l’Associazione ha subito messo in pista una seconda provocazione in calendario per le ore 17 di martedì 10 novembre presso l’aula magna del Liceo Classico Govone di Alba.
Titolo dell’incontro “Se nessuno parla male dei libri”. Sottotitolo: “Al capezzale del libro tra silenzi e voci assordanti”. L’incontro, prendendo spunto dall’ironia di Sergio Maria Gilardino sulla rara virtù dei giorni nostri: «saper leggere senza praticamente leggere nulla. Scrivere senza scrivere nulla», metterà a confronto i libri di ieri (troppo pochi) e quelli di oggi (di produzione pandemica con qualità depotenziata), presentando la nuova pubblicazione della Casa Editrice Araba Fenice di Boves Non sono paesi per libri e ragionando su alcuni inediti che fanno notizia (il diario ginnasiale del prof. Oscar Pressenda, il romanzo di Raffaello Bovo Nessuna Terra al Mondo, il viaggio letterario di Teresio Asola Volevo vedere l’Africa), provando a dare risposta alla domanda birichina se ci sia maggiore interesse per un libro ancora da pubblicare o per quelli già editi e dimenticati. Parteciperanno alla discussione lo scrittore torinese Giovanni Del Ponte, il penalista giramondo Gianni Vercellotti, il cultore del cerchio magico Romano Salvetti, l’ex bibliotecario Ugo Roello e ovviamente Donato Bosca, ostinato a promuovere “imboscate letterarie” e a credere che quella di oggi sia “cultura diffusa”. Per prendere parte all’incontro e prenotare un proprio intervento inviare una mail di adesione a arvangia@casamemorie.it.
l'Arvangia