Innanzi tutto partiamo dagli strumenti. Tutti gli “strumenti”... Attaccapanni (in numero di due), bastoni, batteria, bottiglie di birra (ben undici, anche se ne ignoriamo al momento la marca o se al doppio o triplo malto), buste di plastica (due, biodegradabili?), campanacci di legno per mucche (svizzere?), campane, contrabbasso, cremagliera, eolifono, fagotto, fisarmonica (due), fischietto da vigile (né ghisa né pizzardone tuttavia), fischietto per uccelli, flauto di pan, flauto dolce, flauto irlandese (in congruo numero di cinque), frusta, grancassa, inalatore per asma, lattine a corda, limetta per unghie, mandolino, maracas (un paio), mazzo di carte (non certo napoletane o lombarde, probabilmente da poker), nacchere, nastro da pacchi, ocarina, occhiali finti, palline della lotteria tasmane (!), pianoforte, piatti, piattini a mano (due), pompa per palla elastica, porta pellicole cinematografiche, rami e ramoscelli (reperiti in loco), mele, registratore a bobine, sassofono, scatole di cornflakes (piccole e grandi), sintetizzatore, sound effect di battiti d’ali, sound effect di passi, sound effect di polli, sound effect di porte cigolanti, stivaletti, tagliaunghie, tam tam, tamburelli siciliani, tamburi, theremin (il più antico strumento musicale elettronico conosciuto, si dice), timpani (tre), tromba, ukulele, uova-maracas, vibrafono, zoccoli olandesi (non poteva essere altrimenti)... Incredibile il campionario di “strumenti” usati per questo spettacolo! Incredibili i cinque musicisti della Spaghetti Western Orchestra. Cinque australiani che agli antipodi si sono innamorati dei film di Sergio Leone, quegli indimenticabili film di “Clint Eastwood con cappello o senza cappello”, e delle musiche di Ennio Morricone. Immortali pellicole, immortali colonne sonore, in cui gli effetti sonori si mescolavano alle soluzioni orchestrali in un mix di fascino classico e di suggestioni intime e selvagge.
Grame Leak, Patrick Cronin, Shannon Birchall, Boris Conley, Jess Ciampa, talentuosi polistrumentisti con le più varie esperienze artistiche (danza contemporanea e cinema compresi), hanno compiuto un'operazione geniale mettendo in scena – regia e scenografia di Denis Blais – queste musiche, entrate nell'immaginario collettivo, in una maniera nuova, teatrale, in cinque facendo le veci di un'intera orchestra e di un'équipe di specialisti di sound effects e interpretando, nel contempo, ruoli musicali e narrativi. Gli esiti rievocano perfettamente quelle atmosfere aggiungendo comico e grottesco al pathos, a ciò che commuove un pizzico di esilarante elisir. Le sfumature dell'avventura con la voglia di divertire – e il pubblico non può fare a meno di partecipare - e il virtuosismo musicale. Straordinari, non c'è altro aggettivo. The Good, The Bad & The Ugly, Farewell to Cheyenne, Man with the Harmonica, Ecstasy of Gold, Gunfight Soundscape, Once Upon a Time in the West...
The Spaghetti Western Orchestra sarà per la prima volta in Italia, dopo il grande successo in ogni parte del globo, al Teatro Ciak Webank.it – Fabbrica del Vapore (via Procaccini 4, Milano) dal 28 ottobre all'8 novembre (da martedì a sabato, ore 21; domenica, ore 18) con il suo... «viaggio musicale epico e semi-serio tra i film di Sergio Leone e le musiche di Ennio Morricone. I Magnifici Cinque cavalcano in città armati di cento strumenti per mettere in scena una ripresa originale e comica dei classici western e delle epiche colonne sonore di Morricone. Un’avventura musicale che è commedia, comicità, concerto e teatro fisico… tutto insieme. Lo spettacolo riproduce le colonne sonore del filone Spaghetti Western degli anni '60 e '70, un periodo in cui l’avanguardia era in fermento e la sperimentazione era all’ordine del giorno».
Ogni musicista rappresenta peraltro un personaggio che al tramonto torna dall’aldilà per riportare in vita la musica. Su uno sfondo western-fuorilegge i protagonisti evocano il loro creatore, Sergio Leone, chiedendogli spiegazioni sulla scelta di finali tanto cruenti se non crudeli. Epici i nomi dei protagonisti: The Storyteller, The Bankteller, The Goldschmeller, The Lieteller, The Youngfeller.
E, ancora, si è scritto... «Durante lo spettacolo la compagnia usa un’interminabile varietà di strumenti, oggetti ed effetti sonori per creare un sottofondo allo stesso tempo entusiasmante e spassoso con gli epici temi dei cowboy: ballate di eroiche sparatorie e polverosi regolamenti di conti. I sound effects dell’arte rumoristica di Foley sono infatti il grande valore aggiunto dello show: ben cento strumenti diversi, tra i più astrusi, vengono suonati sul palco seguendo gli spartiti originali di Morricone... tenebroso e comico, con arrangiamenti musicali raffinatissimi e dall’inventiva senza fine. Tra schiocchi di frusta, colori e luci rétro, il suono evocativo dell’armonica e con l’inconfondibile urlo Ah-eee Ah-eee Ahhh, gli spettatori saranno trasportati nel suggestivo passato western di sole caldissimo e lunghe ombre dell’accoppiata Leone-Morricone.
Perché, come disse l'eterna maschera eastwoodiana: Ogni pistola ha la sua voce. E il vento sibila nel deserto o nella main street prima del duello e la porta del saloon cigola e il whisky (o l'whisky) gorgoglia mentre viene versato nel bicchiere da una mano tremolante e...
Per concludere, una miscellanea di critiche (entusiastiche): La Spaghetti Western Orchestra incanta il pubblico con un numero strepitoso, nel quale imitano gli effetti sonori creati dall'artista Foley per i film. La sequenza del duello con le pistole è magica, con suoni prodotti da scatole di cereali, foglie di cavolo verde, zoccoli di legno, limette per unghie e un frog-clicker (Times Union, Schnectady, NY). Un toccante, impertinente e spassoso tributo al genio di Morricone (Le Parisien, France). Ciò che i musicisti eseguono con l’enorme serietà di una sinfonia di Mozart, serve solo a rendere questo straordinario spettacolo ancora più divertente (The Guardian, UK).
Alberto Figliolia
Info, prenotazione e vendita bigletti:
Tel. 02 76110093 / 02 29006767;
siti Internet www.teatrociak.it, www.officinesmeraldo.it