Sono pressoché convinto che Michael Jackson fosse uno schizofrenico. Mi sono fatto questa idea fin dai tempi di quella lunga intervista televisiva che fece il giro del mondo nel 2003: un dispendio enorme di denaro e di fantasie senza alcuna resa, un circondarsi di giostre e cavallucci, di parchi pieni di ragazzini, quel comportarsi egli stesso come un ragazzino, persino la sua creatività del tutto automatica, mi hanno lasciato pensieroso. Certo non intendo una schizofrenia in senso tecnico, ma nel senso di quella particolare forma di affermazione di sé che fu propria anche di altri personaggi, Marylin Monroe, Andy Warhol, sì. Uno schizo, per dirla con una certa scuola di pensiero. La sua musica mi è stata indifferente. Mi ha spesso colpito la sua follia. (mb)
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(Importante come correlazione la seguente esplorazione già presente in TF, ndr)