In una fotografia di W. Degen del 1920 circa e tratta dal libro di Gotthard End Biasca e val Pontirone (1996), il borgo al centro delle Tre Valli (Cantone Ticino) è immortalato dall’alto. L’immagine è stata scattata da Santa Petronilla dove la vispa cascata impone il proprio getto sopra la stazione. Si vede la parte a sud del paese, un grumo di case aggrappate alla ferrovia e un pianoro con tanto di quel grigio (la foto è in bianco e nero) che diventa difficile immaginarsi come doveva essere verde, quella pianura punteggiata da stalle. La fotografia è scattata guardando a Nord (ovest), perché s’intravede Pollegio e l’imbocco della Valle Leventina. Forse era un giorno di traffico e le locomotive fischiavano davanti al ferro dei vagoni. Il traffico andava a Nord o a Sud: verso il Lucomagno, il Gottardo, oppure verso Bellinzona.
Oggi il paesaggio è travolto dalle vie di comunicazione. Autostrada, ferrovia, il cantiere della NEAT, strade industriali, folleggiano su questo terreno di passaggio, così il Nord e il Sud sono tuttora, ovviamente, riferimenti commerciali, culturali, politici. A Nord abbiamo bucato più volte il Gottardo, scavando per non rimanere isolati, ma le esigenze dell’uomo sembrano correre più veloci delle frese di Alptransit, così le code delle automobili registrano i record. A Sud la lingua e la cultura italiana ci avvicinano ad una Lombardia della quale non possiamo fare a meno.
Pare quindi che l’abitante della Svizzera italiana conservi una configurazione mentale del paesaggio, direzionata a Nord e a Sud, riflesso del territorio reale segnato dalle vie. Un austriaco, un francese, oppure un ginevrino, hanno anche un’apertura politico-culturale a Est o a Ovest, per il ticinese è tutto diverso (il mito ci insegna che, se durante la guerra fredda gli animi si fossero surriscaldati e il nemico ci avesse attaccati da Est, alla fine sarebbe venuto da Nord, perché avrebbe dovuto varcare il Gottardo).
È ovvio che Alptransit rappresenta un’opportunità, ma questa deve essere letta anche dai vicini a Sud di Chiasso e a Palazzo Federale. La regione che comprende Bellinzona e le Tre Valli potrà accogliere il progetto Gottardo 2020 che offre, nella sua visione completa, un rombo che tocca ai vertici Coira, Briga, Lucerna e Bellinzona. Alla capitale ticinese è assegnato il tema della cultura, «in considerazione della rilevanza che la cultura e l’architettura rivestono per la città e l’intera regione. La tematica culturale allestita a Bellinzona ha inoltre un forte legame di complementarietà con gli incontri di culture pensati per il portale di Biasca». Nel documento, disponibile nel sito internet www.gottardo2020.ch leggiamo pure che «sarà il villaggio espositivo, ed in particolare la piattaforma di Biasca (incontri di culture) ad assumere il ruolo e l’impegno di accogliere ufficialmente le delegazioni di tutti gli ospiti di Gottardo 2020...»
Il 16 settembre l'Assemblea Federale eleggerà in governo il ministro successore del dimissionario Pascal Couchepin e noi svizzeri di lingua italiana avremmo bisogno di guardare a Nord e a Sud con il sostegno di un Consigliere Federale sensibile a nei confronti di questi temi e della nostra cultura italica. Pare che Fulvio Pelli, presidente del partito liberale radicale svizzero, sia fuori gioco perché il gruppo parlamentare ha deciso di candidare due romandi. Vedremo. I giochi non sono ancora decisi...
Daniele Dell’Agnola