Un dittatore prende il potere (anche tramite elezioni) e si considera il padrone del paese che governa. I servi si accodano, lodano, tacciono e vengono remunerati con regalie che vanno dalle tartarughine d'oro al posto di ministro, parlamentare, europarlamentare o direttore di telegiornale di stato. Un politico sale al potere e si considera, pur privilegiato assai, il servitore del paese che governa per contro di altri che lo hanno a ciò delegato. I cittadini gli chiedono costantemente conto di quel che fa e di come lo fa. In questo sono aiutati da una stampa libera, che garantisce loro informazione corretta, e da una magistratura indipendente, che garantisce loro l'eguaglianza di ognuno e di tutti di fronte alla legge. Quale di queste due immagini riflette l'Italia di oggi?
In una dittatura, palese o mascherata da democrazia, i trattati internazionali sono carta straccia e si può promulgare leggi razziali infischiandosene dell'aver già firmato cinquanta volte il rigetto di esse.
In un paese civile ed onesto, i trattati internazionali rappresentano come minimo una promessa da realizzare legiferando in modo conseguente.
Maria G. Di Rienzo
(da Notizie minime della nonviolenza in cammino, 25 luglio 2009)