Mentre proseguono le paginate dei giornali dedicate alla prostituzione di alto livello, le cosiddette escort o accompagnatrici, il Senato decide di mantenere nelle due commissioni più prestigiose (Affari Costituzionali e Giustizia) l'esame per tutta la settimana del disegno di legge governativo che intende mandare in carcere (e comunque sottoporre ad un processo) le lucciole e i clienti di strada.
Ennesima dimostrazione del doppiopesismo? Doppia morale, senza morale?
Prostitute d'alto borgo che esercitano e forniscono servizi sessuali a pagamento (poca importa se è la mazzetta o il gioiello o altro che viene lasciato sul comodino) a casa propria o del cliente, anche quando questi occupa luoghi istituzionali e “lettoni” presidenziali, non sono punibili oggi e non lo saranno all'indomani dell'eventuale approvazione della legge Carfagna.
La prostituta e il relativo cliente meno facoltoso costretti a trovarsi per strada, oggi non sono punibili per avere contrattato in un luogo pubblico la prestazione sessuale a pagamento che poi sarà consumata in macchina o in ambienti chiusi. Domani, grazie all'intervento del Governo, rischiano un processo entrambi, il carcere e sanzioni amministrative.
Dalla già pessima massima illiberale “io non lo farei e tu non lo devi fare”, si passa alla massima della filosofia berlusconiana e del popolo della libertà “io faccio quello che mi pare, e a te ti metto in galera”!
Peccato, la soluzione liberale c'era e in materia di prostituzione era sotto gli occhi di tutti: regolamentare e legalizzare il fenomeno.
Donatella Poretti
Qui il mio disegno di legge