Mercedes Bresso, Presidente della Regione Piemonte ed esponente di rilievo del Partito Democratico, ha, ieri, rilasciato alle agenzie la seguente dichiarazione:
«Credo che il sostegno dei radicali al centrosinistra in questi anni sia stato importante, chiaro e - spesso - poco valorizzato. Per questo, rispondo con piacere alla sollecitazione che nei giorni scorsi ci hanno fatto arrivare, perché proprio con loro abbiamo sostenuto in questi anni battaglie politiche importanti: mi viene in mente, ad esempio, l'impegno condiviso di recente con Emma Bonino per la difesa delle donne e dei diritti nei Paesi in via di sviluppo. Ma ricordo, anche, che insieme ai radicali sediamo in Parlamento. La loro presenza, nel sistema italiano e per il centrosinistra in particolare, è importante e significativa: hanno dimostrato di sapersi occupare con lealtà e chiarezza dello sviluppo della nostra società, e da sempre apportano un contributo concreto anche nell’amministrazione locale e regionale. Per l’Italia, il Piemonte e le sue mille realtà sono, quindi, protagonisti di rilievo, del cui apporto non possiamo fare a meno».
Occorre ringraziare la Presidente Bresso per la dichiarazione odierna, dettata sicuramente dal calendario elettorale delle amministrative piemontesi e dalle sollecitazioni dell’Associazione Aglietta, ma che ha valenza politica e peso specifico proprio perché espressione di una leader democratica che ha voluto e saputo avere costante attenzione alle tematiche, alle battaglie e alle iniziative dei radicali.
Il riconoscimento della lealtà e della chiarezza dell’impegno radicale, anche nel lavoro dei gruppi parlamentari, e la lusinghiera considerazione per la quale i radicali sono protagonisti di rilievo, del cui apporto non possiamo fare a meno è impegnativa e vincolante, non tanto per noi, ma per il Partito Democratico stesso e per il centro-sinistra tutto. Non è una mera constatazione numerica, di peso elettorale, o di vicinanza politica, ma la scelta di valorizzare una storia e una pratica politica senza eguali, anche in Piemonte, ed il contributo di un’analisi critica non facilmente eludibile, come quella sul regime partitocratico e sulla “peste italiana”.
Il tentativo di annientamento che abbiamo subito in questi anni ed in particolare in occasione delle ultime elezioni europee, solo parzialmente sventato grazie alla lotta nonviolenta con la quale abbiamo conquistato uno stretto varco nel muro di gomma dell’informazione, rimane un elemento di fondo con il quale il sistema politico italiano, a cominciare dal centro-sinistra e dal Partito Democratico, deve ancora fare i conti. Fino in fondo. Non solo in campagna elettorale.
Le campagne per l’Anagrafe Pubblica degli Eletti, per e Pari Opportunità delle coppie di fatto, per il registro del Testamento Biologico ad esempio sono alcune iniziative politiche incardinate ai vari livelli amministrativi, a Torino, in Piemonte, al Parlamento italiano ed europeo che attendono, sin da subito, una battaglia comune.
Bruno Mellano
(da Notizie radicali, 16 giugno 2009)