Vito Mancuso, il teologo de L’anima e il suo destino (Cortina, Milano 2008), non crede che siamo il risultato di un fortunoso coup de scène tutto chimico, crede che la vita abbia un senso intrinseco, che avrebbe avuto inizio con l’espansione dell’universo, crede, bisogna quindi aggiungere, all’espansione dell’universo, crede che all’inizio dell’espansione si possa a buon diritto collocare Dio. D’accordo – dico io – ma a ridosso di tanto credere che cosa effettivamente sappiamo? Forse siamo proprio esseri sperduti in un universo insensato. (mb)
vedi Repubblica (4 aprile 2009).