I soldi per il ponte sullo Stretto di Messina da utilizzare per mettere a norma antisismica gli ospedali. È la richiesta al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, del segretario dell'Aduc, Primo Mastrantoni.
Investimenti per la vita
Il ponte sullo Stretto dovrebbe costare 6,1 miliardi di euro con una partecipazione dello Stato, cioè di tutti noi, di 1,3 miliardi. Vista la scarsità di risorse pubbliche occorre scegliere tra una opera che può essere rimandata o attribuita al solo settore privato e la salvaguardia di vite umane in caso di terremoto con la messa a norma antisismica degli ospedali pubblici, in particolare quelli che si collocano in aree a rischio geologico.
I momenti tragici e drammatici del recente terremoto in Abruzzo dovrebbero far riflettere i nostri governanti e indirizzare le poche risorse disponibili a strutture che sono state, sono e saranno coinvolte in prima istanza nella salvaguardia di vite umane. Nel nostro Paese ci sono 500 ospedali nelle aree a rischio da mettere a norma. Occorre intervenire prima che il prossimo terremoto, che sappiamo si verificherà, semini morte e distruzione. Un capo di Governo che abbia a cuore la vita dei suoi governati dovrebbe saper scegliere.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc