berliNO allo stesso tempo
berlin. (UN)gleichzeitiges
Berlino è una città che non assume e non impone alcuna forma di omogeneità o sincronizzazione. Differenti epoche, storie, stili e contrapposte linee e architetture si pongono in continua ridefinizione e discussione, in uno stato di perenne rifacimento tanto connaturato all’immagine della città che anche i cantieri disseminati ovunque sembrano parte integrante del tessuto urbano. Da questa considerazione prendono spunto i percorsi di Angela (per testi) e Christian (per immagini) Sanmann, uniti non soltanto da un legame di fratellanza, ma anche dal fatto di essere approdati a Berlino per motivi di studio e di lavoro e quindi non assuefatti ai rapporti di co-esistenza di dimensioni astrattamente incompatibili.
L’estranietà dello sguardo dei due autori permette di scoprire e far scoprire (in una sorta di serendipity) lo spazio attraverso le esperienze che lo attraversano, siano esse storiche, siano esse legate alla quotidianità della città. Nel primo caso assolutamente emblematica è la foto di copertina del libro (le foto sono tutte rigorosamente in bianco e nero) che ritrae la Haus der Einheit (Casa dell’Unità), edificio nato negli anni Venti come spazio commerciale gestito da ebrei, in seguito occupato dai nazisti. Nel Dopoguerra, il controllo dell’edificio va a Berlino Est, che lo battezza Casa dell’Unità. Diventa cosí la sede degli uffici personali del primo (e unico) presidente della DDR. Nel 2007 la Casa dell’Unità è stata acquistata da un’impresa anglo-tedesca, che la sta restaurando per farne un club esclusivo. Nella foto riportata l’edificio è fotografato prima dell’inizio dei lavori di restauro dietro a una foto dell’edificio stesso durante il periodo della DDR. In parallelo il testo haus ohne einheit (casa senza unità) ripercorre, in coloro che hanno “amministrato” l’edificio (Jonass, Von Schirach, Pieck) e nell’indeterminato spettatore, l’inconcepibile successione di così distanti visioni. Questo avvicinamento di termini opposti è configurato anche in una rappresentazione “umana” della città, nella registrazione di dinamiche minime che del pari pongono in dialogo voci apparentemente non comunicanti (così nel testo berlin miniatur, micro-narrazione di un rapporto impossibile tra la macchina e l’uomo). La scrittura procede, anch’essa, per immagini; fotogrammi (non) casuali che (non) de-scrivono tagli urbani. Immagini che si generano per richiamo, per evocazione, per scarto, comunque sul confine del bianco e nero delle fotografie; gradazioni di un grigio che è rimesso al lettore tarare nello spettro della propria osservazione.
Giulio Marzaioli
haus ohne einheit
jonass schirach pieck · wer hat die reihenfolge ausgesucht · gedacht · nicht auszumachen · das licht in den fenstern · weiß getünchtes glas · ein widerschein wiederholt sich an dir · stillgelegt · außer betrieb gesetzt · (städtebauliches juwel)
casa senza unità
jonass schirach pieck · chi ha scelto questa successione · pensata · inventata · non è chiara non si può spegnere · la luce nelle finestre · vetro sbiancato · un riflesso si ripete su di te · privato di funzione · (gioiello di urbanismo)
…
berlin miniatur
passagiere nehmen sich zusammen in der untergrundbahn · die automatiktüren stocken vor lauter mensch
miniatura di berlino
i passeggeri si trattengono nella metropolitana · le porte automatiche si arrestano per cosí tanto uomo
berlin. (UN)gleichzeitiges/berliNO allo stesso tempo
testi di angela sanmann
fotografie di christian sanmann
[traduzioni dal tedesco e introduzione di alessandro de francesco]
edito da
La Camera Verde
Via Giovanni Miani 20 - 00154
Roma tel. 340-5263877
e-mail: lacameraverde@tiscali.it
Note
Angela Sanmann
Nata a Iserlohn (Renania Settentrionale – Westfalia) nel 1980. Dal 2001 al 2007 studia Germanistica, Letterature comparate e Filosofia all’Università Humboldt di Berlino e all’École Normale Supérieure di Parigi. Dopo varie pubblicazioni in riviste, opere collettive ed antologie, nel 2006 esce, presso la Casa editrice Parasitenpresse di Colonia, il volumetto di poesia stille. verkaspert. Sempre del 2006 è la borsa Goldschmidt per la traduzione in tedesco del romanzo La langue d’Anna, dello scrittore francese Bernard Noël, uscita presso Matthes & Seitz Berlin l’anno seguente. Svolge attualmente un progetto di Dottorato di ricerca sulle traduzioni tedesche di poesia francese dal 1945 al 1970.
Christian Sanmann
Nato a Iserlohn (Renania Settentrionale – Westfalia) nel 1977. Dal 1999 al 2003 studia Graphic Design alla Kunstschule Alsterdamm di Amburgo e dal 2004 al 2006 lavora a Hannover e Berlino nel corporate design e nell’editorial design. Nel 2006 studia fotografia al Fotosalon di Berlino e illustrazione alla Sommerakademie di Dresda. Lavora attualmente come graphic designer e fotografo freelance.