Mara Cerri
Via Curiel 8
orecchio acerbo editore’), pagg. 60, € 18,00
(Dai 9 anni in su)
IN LIBRERIA DAL 14 FEBBRAIO, GIORNO DI SAN VALENTINO,
UN LIBRO SULL’EDUCAZIONE SENTIMENTALE DEI RAGAZZI.
SCRITTO E ILLUSTRATO DA MARA CERRI, “VIA CURIEL 8”
È UN RACCONTO D’AMORE PER IMMAGINI.
Emma e Dario. La gioia e l’orgoglio di essere scelti, la curiosità dell’altro, i primi fremiti, le esitazioni. Poi la confidenza, la complicità, le tenerezze, l’amore. E, sopra tutto, la fiduciosa speranza di poter affrontare il futuro insieme.
Ma, proprio quando tutto sembra andar bene, ecco comparire dubbi, timori, incertezze. E paure. La paura di essere abbandonati, la paura della solitudine. A volte infondate, spesso riflettono sul futuro ansie e timori dell’infanzia rimossi. La solitudine della propria stanza, per Emma; l’oscurità del sottoscala, appartato rifugio - ma anche prigione - per Dario.
Con tenerezza e sensibilità Mara Cerri accarezza questi sentimenti, delicatamente li fa affiorare, e suggerisce di metterli in comune per meglio affrontarli, e risolverli.
«Pagina dopo pagina», si legge in ultima di copertina, «il racconto ci conduce in un giardino segreto dove l’immaginazione vince sulla realtà. E dove è possibile condividere emozioni, incertezze e timori, per affrontarli insieme».
Mara Cerri. Come l’ha definita Goffredo Fofi sul Sole 24 ore «elegante e trasognata capofila di una famiglia di disegnatori provenienti dalla più che meritevole scuola d’arte di Urbino», Mara Cerri è nata a Pesaro. Considerata una delle più promettenti giovani artiste del nostro paese, Il suo segno poetico ha attraversato i libri delle principali case editrici per ragazzi italiane.
Nel 2004 ha pubblicato il suo primo libro anche come autrice del testo: Dentro gli occhi cosa resta (Fatatrac), e nello stesso anno, sempre come autrice, A una stella cadente, di cui, nel 2007 è uscita la nuova edizione.
Spinta a indagare il rapporto tra parole e immagini, ha declinato nelle immagini da lei create l’umiltà che la contraddistingue. Utilizza una definizione di Borges: «il libro è lo specchio d'ogni volto che sopra vi si china» e parlando del suo lavoro dichiara di sentirsi «…un lettore privilegiato, quello che dopo essersi chinato sul libro può dire agli altri quello che ha visto».