L’atto unico Udienza è in scena al “Piccolo Eliseo Patroni Griffi” fino all’8 febbraio, diretto da Pietro Bontempo e interpretato dallo stesso attore insieme con Roberto Abbati, mentre l’autore, l’ex presidente ceco e drammaturgo Václav Havel, figura simbolo della dissidenza anticomunista, è stato ricoverato e operato in un ospedale a Praga per un problema «infiammatorio».
Il drammaturgo si trova ora in uno stato «stabile ma grave», ha detto la portavoce dell'ospedale, dove era stato ricoverato un anno fa per una bronchite acuta e problemi di aritmia.
L’uomo è stato tra i protagonisti della ricca stagione letteraria ceca degli anni Sessanta. Ottenne la notorietà internazionale anche per l’attività politica di intellettuale dissidente svolta nei due decenni successivi, quando per aver rivendicato il rispetto dei diritti umani fondamentali – fu infatti tra i fondatori del movimento conosciuto come Charta 77 – dovette scontare cinque anni di carcere. Nel 1989 Havel fu alla guida del movimento che determinò il passaggio della Cecoslovacchia dal totalitarismo alla democrazia.
Qual è il volto del Potere? E come muoversi di fronte alle sue assurde sopraffazioni e violenze? Questi gli interrogativi che pone Udienza, scritta nel 1975, quando i carri armati avevano da tempo schiacciato il sogno della Primavera di Praga.
L’atto unico presenta un colloquio al tempo stesso realissimo e grottesco: perseguitato per le sue idee, e di conseguenza costretto a guadagnarsi da vivere come scaricatore di barili in uno squallido birrificio, il drammaturgo è ricevuto dal ‘capo’ alcolizzato da cui dipende tutto il suo destino.
Il grande scrittore ceco, radiato dall’Associazione degli scrittori cecoslovacchi e messo a tacere come tutti gli intellettuali sostenitori del nuovo corso dubcekiano, andando così a nutrire le fila degli ex-operatori culturali costretti da un giorno all’altro a diventare lavoratori manuali, visse personalmente le frustrazioni e le contraddizioni di un mondo diviso fra oppositori di un regime totalitario e repressivo e persone consapevolmente o inconsapevolmente consenzienti.
In questa Udienza dai riverberi ora sinistri, ora superbamente comici, Havel si dimostra uno spietato analista dei meccanismi che portano alla repressione delle libertà individuali, che trasformano gli uomini in delatori, vittime e carnefici.
«Nell’approccio al testo» afferma Pietro Bontempo «pensavo che l’autore avesse inventato di sana pianta una situazione tipo, di quelle che si verificavano in Cecoslovacchia negli anni settanta e ne avesse ricavato materiale per esprimere pensieri circa lo stato delle cose. Poi, mi colpì molto una foto di Havel che lo ritraeva operaio in una fabbrica di birra.
Da una sua autobiografia ho scoperto successivamente che aveva fatto l’operaio in quella fabbrica per una decina di mesi per cercare di uscire dal suo isolamento forzato al di fuori dell’ambito del teatro, dopo i fatti del ‘68.
Nel suo saggio Il potere dei senza potere a proposito di quell’esperienza appariva, una sorta di riflessione sulle responsabilità individuali e le conseguenze di una condotta trasparente ed ingenua in condizioni di cattiva politica, evidentemente una sorta di struttura ossea che non era più possibile ignorare e che mi ha guidato per la nostra messa in scena.
Bontempo ed Abbati anche in quest’opera si riconfermano attori indiscutibilmente di vaglia, calandosi perfettamente nell’atmosfera di quel regime totalitario e repressivo: il primo impersona Havel ed il secondo il grottesco e comico capo “alcolizzato” del birrificio. In circa 60 minuti, tempo di durata della performance, Abbati è abilissimo nel bere ben più di dieci robuste birre (auspicabilmente analcooliche, per evitare una probabile cirrosi).
Havel, sostenitore appassionato della non-violenza, è stato uno dei leader della cosiddetta Rivoluzione di Velluto del 1989. Il 29 dicembre 1989, nella sua qualità di capo del Forum Civico, fu eletto presidente dall'Assemblea Federale. Dopo le libere elezioni del 1990 ne mantenne la presidenza. Lasciò la carica dopo il secondo mandato come presidente della Repubblica Ceca, il 2 febbraio 2003.
La commedia Catastrofe di Samuel Beckett è ispirata alla sua vita.
Teatro: Piccolo Eliseo Patroni Griffi
Città: Roma
Titolo: Udienza
Autore: Václav Havel
Traduzione: Gianlorenzo Pacini
Interpreti: Pietro Bontempo e Roberto Abbati
Luci: Luca Bronzo
Scene e regia: Pietro Bontempo
Periodo: fino all’8 febbraio
Fondazione Teatro Due
Lucio De Angelis
(da Notizie radicali, 16 gennaio 2009)