Venerdì , 01 Novembre 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
TellusFolio > Critica della cultura > Lo scaffale di Tellus
 
Share on Facebook Share on Twitter Share on Linkedin Delicious
Arvangia. Orizzonti di movimento e di attesa nel libro sulle passioni basse piemontesi
05 Gennaio 2009
 

Donato Bosca

Le passioni basse non portano in Paradiso

Araba Fenice, 2008, pagg. 192, € 18,00

 

Sarà il maestro di scuola e maestro di musica Michele Virano, già componente del famoso Sestetto Show di Asti, a dare il via mercoledì 7 gennaio al “Libro che cammina tour 2009”, l’esperienza di letture itineranti che ogni anno l’Associazione Arvangia promuove in collaborazione con scuole, biblioteche, sedi Unitre. Nell’occasione, l’ottuagenario e arzillo musicante darà testimonianza di quanto ebbe a verificarsi il 5 giugno 1943 a Valmanera, quando nel bel mezzo del ballo fece irruzione la milizia, prendendo i nomi di 80 ballerini che non erano riusciti ad allontanarsi, costretti il giorno dopo ad andare in questura a denunciarsi. Il fisarmonicista era lo stesso maestro Virano che nella confusione perse lo strumento, ritrovato dopo 15 giorni di affannose ricerche: fu costretto suo malgrado a consegnarsi e a subire l’inevitabile condanna prevista per i festeggiamenti non autorizzati.

 

Il libro che l’Associazione porta in tour nei primi sei mesi del 2009 è stato edito dalla Casa Editrice Araba Fenice di Boves con il titolo Le passioni basse non portano in Paradiso. Inizia le sue peregrinazioni da Asti, sede Utea, mercoledì 7 gennaio 2009 e prosegue, poi, a Monticello martedì 27 gennaio, a Baldissero martedì 3 febbraio, a Carrù martedì 10 febbraio, a Villafranca d’Asti, giovedì 26 febbraio, a San Damiano d’Asti martedì 3 marzo, a Vezza d’Alba martedì 24 marzo, a Bra venerdì 10 aprile, a Neive in data da destinarsi. Un cammino che si snoda a serpentina attraverso una serie di incontri amarcord sul filo dei ricordi per parlare di balli, ballerini, musicanti, peccati e uomini di chiesa.

L’imprimatur più importante per il libro errante che da voce agli spiriti delle colline è arrivato a sorpresa dal regista Pupi Avati con una lettera recensione particolarmente elogiativa inviata al curatore del volume Donato Bosca: «Ho letto il suo libro sui balli e le passioni dei nostri progenitori, saggio curioso ed inusuale che si lascia leggere ed apprezzare, pagina dopo pagina, con la sensazione di disvelare un mondo contadino combattuto tra scuole di pensiero antitetiche. È curioso nell’oggi, leggere comportamenti di parroci che vedevano il ballo come strumento di dannazione destinato a sottrarre tante anime al Paradiso… Le sue sono pagine che offrono una particolare rivisitazione dei periodi storici, delle insieme vicende di un’intera regione, un iter talvolta buffo e farsesco, con una prosa che si lascia apprezzare per la scorrevolezza, la rapidità, la semplicità e una vasta aneddotica. Mi rallegro, salutandola con amicizia».

A dare energia al libro che mi muove in terra piemontese a passo di danza saranno le coautrici Marinella Castagnotti e Giovanna Zanirato, accompagnate dal fisarmonicista Franco Boglietti di La Morra e, di volta in volta, da alcuni testimoni di prima mano della passione bassa che convogliava verso i balli a palchetto eserciti di ballerini patentati e non, a cominciare dal re dei balli a palchetto in terra di Langa, Giovanni Bongiovanni di Treiso, per gli amanti del ballo solo e sempre “Giovanin dër Bric”. Il libro ha dentro le pagine lo spirito delle colline, quello che i contadini un tempo chiamavano “fisica”, una sorta di energia che era difficile tenere a freno e di cui gli uomini di chiesa avevano esagerato timore. Per tutta l’estate del 2008 il libro si è mosso a passo di danza, argomento di discussione sul Tram “Fahrenheit” della Fiera del libro in giro per le strade di Torino, poi nel vortice della danza a San Donato di Mango, ad Alba (libreria “Milton”), a Lequio Berria, a Roddino, a Diano. Quale sia la ragione dell’interesse che il libro sta suscitando in varie località piemontesi l’ha scritto da par suo Sergio Arneodo sulle pagine di Coumboscuro: «…Siamo lungo il profilo – tiepido, ma pittoresco – di colli e conche e dossi e casolari e macchia campestre, tra vigne e grani e frutteti, con scarsi richiami di paese e di mondi abitati: Langa di Pavese e di Fenoglio, s’intende, ma soprattutto terra di ondulazioni contro cielo, nettamente libera da pianura e informità… Ognuno di questi “tocchi” descrittivi richiama momenti di vita in Langa: colori quotidiani, esperienze, memorie, avventure, modellati giustamente su quel profilo ambientale ondeggiante che non è soltanto paesaggio, ma è orizzonte di vita vissuta…».

Per i lettori non piemontesi il libro non solo rinverdisce e risveglia la memoria distratta del nostro presente, ma sorprende e disorienta nel sottolineare l’eccesso di zelo dei sacerdoti vincolati alla sorveglianza religiosa e all’indirizzo cristiano, tirati in “ballo” continuamente nei discorsi di parte di chi ai momenti di svago al suono di fisarmoniche e clarini non voleva rinunciare, neppure se minacciato di castigo eterno. Esemplare il comportamento della “Selina” di Clavesana che volentieri ripeteva alle amiche l’ammonimento del parroco del paese: «Il ballo lo ha creato il diavolo, andare a ballare è come calpestare la Madonna, c’à l’è mai andaita a balé».

Sia come sia la condanna del libro sui balli piemontesi messi all’indice è quella di non riuscire a stare fermo, chiamato a muoversi in inverno e primavera come ambasciatore di una «Langa d’un tempo proverbiale che continua ad autorespirarsi come Langa di oggi». Lo dice Sergio Arneodo che nel libro sulle “passioni basse” ha visto modellarsi orizzonti di movimento e di attesa colorita.

 

l'Arvangia


Articoli correlati

  Di particolare nulla: a San Donato di Mango la Casa della cultura nascosta
  Langa magica. In cammino a settembre…
  Dieci notizie Arvangia dalle Langhe
  Donato Bosca. Cultura da valorizzare
  “Il bicchiere mezzo pieno”. Notizie Arvangia a go-go
  Eravamo tutti contadini
  Spot/ Donato Bosca. Sotto l'albero
  Donato Bosca. Scatti d'orgoglio per Mango
  Arvangia. Fuori traccia a fine ottobre
  Langhe, cultura e territorio. Al via il tour della nuova rivista-libro
  Iniziative/ L'infaticabile Arvangia
  Arvangia. Se nessuno parla male dei libri
  Donato Bosca. San Benedetto Belbo, Fenoglio e le spese inutili per i lustrini che non servono
  Arvangia. Primo appuntamento con Maria Tarditi
  Donato Bosca. Le voci del Libro
  Donato Bosca. Cultura diffusa tour Ottobre-Dicembre
  Le piccole storie di Paola Alessandra Taraglio al battesimo culturale Arvangia
 
 
 
Commenti
Lascia un commentoNessun commento da leggere
 
Indietro      Home Page
STRUMENTI
Versione stampabile
Gli articoli più letti
Invia questo articolo
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 70.5%
NO
 29.5%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy