Quann ‘a menesta, è cucinata bene, può diventare “’na cosa fina”.
E se dopo la vigilia lunga e appassionata e Natale co’ capone bottonat, vi è rimasto ancora un angolo vuoto, provate ‘A menesta ‘mmaretata, uno dei classici della cucina napoletana. Ognuno ha la sua variante, ma noi per 6 persone, la presentiamo con questi ingredienti e gustatela senza nessuna responsabilità da parte nostra:
1 osso di prosciutto
3 salsicce fresche,
200 gr. di salamino o sasiccione
200 gr. di cotenne di prosciutto,
300 gr. di maiale fresco,
100 gr. di lardo,
peperoncino forte (più ne mettete, meglio è),
1 mazzetto per brodo composto da
cipolla, sedano, carota,
una foglia di alloro e prezzemolo,
100 gr. di croste di formaggio secco (meglio se è caciocavallo),
600 gr. di broccoli di foglia e broccoletti,
700 gr. di cicoria e scarulella,
400 gr. di cappuccia,
300 gr di torzelle.
Preparazione:
Prendete una pentola molto grande e mettetevi la carne, i salumi e il mazzetto di odori, il tutto ben coperto d’acqua.
Quando la carne sarà cotta, toglietela dal brodo e tagliatela a pezzetti, spolpate l’osso e mettete tutto in una casseruola con due o tre mestoli di brodo.
Coprite e mettete da parte.
Nel restante brodo di cottura calate le verdure ben pulite e lavate, aggiungendo le croste di formaggio, il peperoncino e il sale.
Dopo circa mezz’ora, potete aggiungere la carne, se preferite mangiare tutto assieme, altrimenti la carne potete servirla a parte (ma va comunque riscaldata in un po’ di brodo, mai fredda), e il brodo gustarlo con dei crostini.
State sicuri del risultato che siamo certi non vi deluderà.
E che dire dei vini campani? Basta ricordare “i dotti (enologi ante litteram) della famosa Scuola Salernitana di medicina, sorta nel IX secolo a Salerno, che consigliavano un uso moderato ma regolare del vino come una vera e propria medicina”.
Ve ne proponiamo due tipi: il Taurasi e l’Aglianico. A voi la scelta e buon appetito.
(da Favurite! Presentato e illustrato da Renato Rutigliano, Edizioni Marotta)