Alex Dorici – 29enne residente nel luganese, di origine italiana e portoghese – è un artista particolarmente attivo anche nell'immaginare e creare spazi fruibili ad altri giovani artisti per la loro attività espositiva.
Fin dal '99, infatti, gestisce Artelier, spazio aperto a collaborazioni ed operante nell'underground ticinese, dall'anno scorso in nuova sede, casualmente proprio sotterranea.
In accademia e fuori Dorici ha ricevuto una formazione prevalente in pittura e incisione, dove ha sperimentato l'uso del rame nella stampa a colori. Anche nella pittura su tela egli impiega tecniche particolari, in particolare l'uso delle bombolette spray. Pur non essendo mai stato un graffitista, proprio tale scelta rende i suoi quadri apparentemente vicini alla street art. In realtà essi traggono origine da un lato dall'espressionismo, ma soprattutto dall'astrattismo geometrico e dall'optical, reso in forme semplificate e sintetiche. Naturalmente questo medium lo costringe ad usare colori puri, con contrasti anche volutamente stridenti. Ma di norma la tavolozza cromatica è calda, mediterranea.
Interessanti sono anche i suoi lavori su tonalità di grigio, come anche le incisioni in bianco e nero, ben inserite nei binari classici di questa tecnica artistica. Ma una peculiarità di Dorici sta nelle grandi installazioni modulari, realizzate di norma con scatole di cartone, montate l'una vicino all'altra, per esempio per coprire pareti e soffitto degli spazi espositivi. Ogni modulo è già un'opera a se stante; naturalmente il dialogo nello spazio tra vari di essi permette di determinare nuove forme e traiettorie del segno e del colore. Dunque un lavoro di tipo installatorio che però – a differenza del consueto – è suddivisibile in modo fruibile anche dal piccolo collezionista, ed anche un curioso crossing point tra pittura, graffitismo – questi infatti possono apparire "muri di cartone" – e architettura. Il più grande di questi lavori Dorici l'ha realizzato lo scorso anno con 1.140 moduli, ma ha presentato un lavoro simile – ma open air – anche a Malakoff, nell'area parigina dove ha sovente operato in atelier ed esposizioni.
Come sempre ai vernissage all'Artelier, giovedì 18 dicembre dalle 18 alle 24 si vivrà un'atmosfera differente da quella consueta nel mondo dell'arte: un po' meno paludata e più giovane, proprio come questo spazio desidera proporre nel tentare - non da solo – di colmare i vuoti nell'offerta di arte odierna nel Luganese.
Successivamente l'esposizione sarà visibile dal mercoledì al sabato, dalle 17 alle 19:30.
Riccardo Lisi