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Yoani Sánchez. Rinascono gli alberi
09 Dicembre 2008
 

Dal blog Generación Y

8 dicembre 2008

 

 

Retoñan los árboles

Ha comenzado diciembre con el raro espectáculo de árboles de navidad adornando las tiendas, los hoteles y otros sitios públicos. Después de varios años en los que se erguían sólo en las salas de algunas casas, han vuelto a brotar y su nieve espolvoreada contrasta con el sol allá afuera. Tal pareciera que la prohibición a colocarlos en las vidrieras, lobbies y cafeterías ha caducado o que el atrevimiento navideño nos ha hecho desoírla. Ya hemos vivido –varias veces– este retoñar que luego tropieza con el filo del hacha cuando alguien por “allá arriba” firma una circular proscribiéndolos.

La primera vez que vi uno de estos recargados arbolitos, tenía yo diecisiete años, la Unión Soviética había colapsado y ser ateo estaba ya fuera de moda. Parada en la entrada de una iglesia en la calle Reina, no me decidía a acercarme al Nacimiento y las bolas de cristal que pendían de las ramas. Las historias de lo ocurrido a quienes habían sido rechazados por tener una creencia religiosa me retenían en la puerta. Boquiabierta ante el tamaño de aquel abeto, rompí el temor y me aproximé al cálido pesebre.

Con la apertura de las tiendas en divisas y el auge del turismo, los adornados árboles se extendieron por todas partes y el hotel Habana Libre llegó a tener el más grande de toda la ciudad. Los padres llevaban a pasear a sus hijos cerca del verdor iluminado y bajo la estrella que lo coronaba. Pero ciertos empecinados –con poder– consideraron cada árbol como una derrota que había que revertir. Así, nos intentaron devolver al paisaje aburrido de aquellos diciembres de los años setenta y ochenta, pero ya el gusto por colgar las guirnaldas había arrastrado a unos cuantos.

Después de varios años sin ver el parpadear de sus luces en los locales públicos, este fin de año nos sorprende el grato retoñar de un bosque conocido. Bajo sus ramas, una mujer duerme a su bebé que no sabe aún de prohibiciones, árboles proscritos ni cruces escondidas bajo la camisa.

 

Yoani Sánchez

 

 

Rinascono gli alberi

Dicembre è cominciato con l’insolito spettacolo degli alberi di Natale che adornano i negozi, gli hotel e altri luoghi pubblici. Sono tornati a germogliare dopo alcuni anni che si trovavano solo nelle sale di alcune case, e la loro neve spolverata contrasta con il sole che splende all’esterno. Adesso sembrerebbe che la proibizione di metterli nelle vetrine, nelle sale d’ingresso degli alberghi e nelle caffetterie fosse caduta o forse è il coraggio natalizio che ci fa disattendere il divieto. Abbiamo già vissuto diverse volte questa rinascita che purtroppo s’imbatte nella lama dell’ascia quando qualcuno “che sta in alto” firma una circolare e li mette al bando.

La prima volta che ho visto uno di questi sovraccarichi alberelli, avevo diciassette anni, l’Unione Sovietica era collassata ed essere ateo era già fuori moda. Ferma all’ingresso di una chiesa in calle Reina, non mi decidevo ad avvicinarmi alla Natività e alle palle di cristallo che pendevano dai rami. I racconti di ciò che era accaduto a coloro che erano stati ostacolati per aver professato un credo religioso mi trattenevano sulla porta. A bocca aperta davanti alla grandezza di quell’abete, ruppi gli indugi e mi avvicinai al caldo presepe.

Con l’apertura dei negozi in dollari e l’entrata in auge del turismo, si potevano trovare ovunque gli alberi addobbati e l’hotel “Habana Libre” arrivò a possedere il più grande della città. I genitori portavano i loro figli a passeggiare vicino a quell’albero illuminato e sotto la stella che lo incoronava. Ma certi ostinati con potere considerarono ogni albero come una sconfitta da vendicare. Così, cercarono di farci tornare al noioso paesaggio tipico dei dicembre degli anni settanta e ottanta, anche se in molti si erano fatti contagiare dal gusto di appendere ghirlande.

Per diversi anni non abbiamo visto lampeggiare le loro luci nei locali pubblici, ma questo fine anno ci sorprende la gradita rinascita di un bosco conosciuto. Sotto quei rami, una donna addormenta il suo bambino che non sa ancora niente di proibizioni, alberi proscritti e croci nascoste sotto la camicia.

 

Traduzione di Gordiano Lupi


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