Fernando Arrabal ritorna trent'anni dopo la prima edizione di Panico da Pellicanolibri.
Nel 1978, con la mia appena neonata casa editrice, pubblicai il volume di Arrabal, Alejandro Jodorowsky e Roland Topor Panico (in Francia era uscito nel ’77, che tempismo per un editore italiano!) manifesto di un movimento surreale fondato da Arrabal.
Regista, autore di testi teatrali, giocatore di scacchi (e molto altro ancora) erede naturale di Eugène Ionesco, aggregò filosofi, pittori, scultori, e musicisti. Jodorowsky è diventato molto noto in Italia per aver girato film con Battiato e pubblicato diversi libri. Ho avuto con lui uno straordinario incontro a Taormina, membro della giuria dell’omonimo festival.
Di Arrabal pubblicai altri due libri, un testo teatrale e un libretto di previsione politica rivolto ai militanti comunisti spagnoli. In quel periodo molti gruppi teatrali a Milano e Roma mettevano in scena Il cimitero delle automobili (edito da Milano Libri) e il Gran Cerimoniale. Due piccoli capolavori che venivano replicati per mesi (i teatri erano molto piccoli). E noi, io Fernando e Alejandro molto giovani e folli.
Infatti la collana dove ebbero collocazione si chiamava “La nave dei folli”.
Se allora la fortuna non ci arrise a Fernando e alla mia editrice, alle prime pubblicazioni, oggi vorremmo avere la speranza che, trent’anni dopo (come è accaduto per altri eventi culturali) il nostro paese si accorga di un autore così geniale. Un ribelle appassionato e giocoso, dissacrante, con una visione della politica, la sua opera ‘vede’ la sindrome del nostro secolo fatto di reticolati e di gulag: un modo per stare costantemente in guardia. Verso la fine di Lettera ai militanti comunisti spagnoli Arrabal scrive: «…la grande sghignazzata universale che mostri, una buona volta, che il comunismo, come il re è nudo, … e che mi perdonino le vittime»; era il ’78 e il muro non era caduto ancora e Ceauºescu stava ancora al potere. Era ed è più informato dei politici, dei giornalisti e degli ‘storici’.
La sua opera ha ottenuto il plauso internazionale (il Gran Premio di Teatro dell’Accademia Francese, il Nabokov di narrativa, l’Espasa di saggistica, il World's Theater, solo per citarne alcuni). Il Collegio di Patafisica lo ha insignito del titolo di «Trascendente Satrapo» (che per questo collegio equivale al Nobel). È stato ultimo finalista del Premio Cervantes 2001, grazie al sostegno di Camilo José Cela. Le Mage assicura che è stato finalista del Nobel 2005, premio che hanno sollecitato per l’autore varie istituzioni e personalità, come ad esempio il Professor Francisco Torres Monreal, dell’Università di Murcia. Il 14 luglio 2005 gli è stata conferita la Legion d’Onore.
Beppe Costa
Fernando Arrabal, La scampagnata, cura e traduzione di Carlo Mirabelli, Pellicanolibri, pp. 64, € 9,00.
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