Oriana Fallaci è un nome scomodo, non v’è dubbio, da dopo l’11 settembre 2001. Fino ad allora era un punto di riferimento per i giornalisti, specialmente quelli giovani. Attratti dalla sua vita avventurosa come inviata, ma anche dal tipo di scrittura. Immediata, chiara, l’uso delle parole appropriato. E anche per la sua vita prima della professione: ragazzina a far da staffetta ai partigiani, sollecitata dal padre, anche lui partigiano di Giustizia e Libertà, a Firenze.
Poi sono venuti quei libri sull’Islam, macigni che hanno esaltato alcuni e stupito altri, fino a farli precipitare nello sconforto.
Di Oriana Fallaci ha scritto Riccardo Nencini, presidente del consiglio regionale della Toscana. Nencini l’ha difesa sempre, premiata. È andato fino a New York per premiarla, prendendosi una buona dose di critiche da chi in lei vedeva l’odio fatto persona.
E, quando è tornata a Firenze, poco prima di morire, la prima persona che la Fallaci ha chiamato, è stato proprio Nencini. Con lui ha passato un pomeriggio intero, il caldo opprimente di un bellissimo giugno.
Il resoconto di queste ore insieme lo troviamo in Oriana Fallaci, morirò in piedi, che Nencini ha affidato alle Edizioni Polistampa. Un successo editoriale di vaste proporzioni.
Di questo libro, Riccardo Cardellicchio ha fatto un adattamento per una lettura teatrale, affidata ad Andrea e Angela Giuntini. La rappresentazione si è tenuta domenica 9 novembre, all’auditorium della Fondazione Montanelli-Bassi di Fucecchio (gentile concessione), nell’ambito della “Fiera del libro toscano”, organizzata dall’associazione anonima, con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato.
Nencini ci offre un racconto senza fronzoli, stile asciutto, efficace. Commovente e doloroso anche. Che ti fa venire voglia di andare a cercare, per rileggerle, alcune pagine della Fallaci.
Riccardo Nencini, oltre al suo impegno in politica (è stato deputato ed eurodeputato, attualmente è presidente del consiglio regionale della Toscana e segretario nazionale dello Sdi) è anche scrittore e studioso. Ha al suo attivo In giallo al Parco dei Principi, Il giallo e il rosa (Premio Selezione Bancarella nel 1999), Corrotti e corruttori nel tempo antico, Il trionfo del trasformismo, La battaglia. Guelfi e Ghibellini a Campaldino.
La quindicesima edizione della “Fiera del Libro Toscano” ha come titolo “Io mi sono una donna” tratto da un poesia di Alda Merini.
Gli altri appuntamenti: Sabato 22 novembre ore 21:15 a San Miniato, Auditorium “Del Campana Guazzesi”, presentazione dell'antologia del IV Premio Letterario Capannese “Renato Fucini”. Saranno presenti gli autori e interverrà il Presidente della Provincia di Pisa Andrea Pieroni.
Sabato 22 e sabato 29, sempre a San Miniato, dalle ore 21:15 nei ristoranti della “Mostra Mercato Nazionale del Tartufo Bianco” che aderiranno all'iniziativa, letture di brani tratte dalle opere di Alda Merini, Lina Fritschi, Clara Mastri, Anna Banti, Luisa Adorno, Gianna Mancini, Amelia Rosselli ed altre scrittrici.
Gran finale venerdì 12 dicembre ore 12 a Firenze, Palazzo Panciatichi, con la cerimonia di assegnazione del Premio allo Scrittore Toscano dell'Anno e agli altri autori segnalati dalla giuria.
Associazione Fiera del Libro Toscano