Arriva l’estate e vien voglia di uscire, di muoversi e di trovare magari anche un po’ di relax, immersi come siamo nel vortice della vita moderna, in qualche angolo di mare o di montagna. Cresce il desiderio di contatto con la natura, un settore in forte crescita su tutto il territorio nazionale. Senza andare lontano dal proprio abitato, a volte, si riescono a raggiungere posti nei quali è possibile trascorrere qualche ora diversa dal solito e riscoprire la semplicità della vita di un tempo. Non sempre però siamo informati sulle opportunità che offre il nostro territorio. Noi Valtellinesi, che a mia veduta siamo molto fortunati, almeno dal punto di vista naturalistico, purtroppo non sempre conosciamo bene le zone in cui viviamo e comunque spesso non siamo in grado di apprezzarle appieno. Viviamo a contatto con un ambiente straordinario e a differenza di chi abita in pianura o in città, che come passatempo della domenica ha la passeggiata lungo le corsie degli ipermercati, possiamo organizzare un’infinità di gite e itinerari che oltretutto fanno bene alla salute.
In Valtellina vi sono numerosi rifugi che garantiscono un’ospitalità sana e gioviale. Il soggiorno in queste strutture può diventare sinonimo di convivialità e di condivisione degli spazi. L’alimentazione è caratterizzata da piatti tipici che consentono la conoscenza del territorio dal punto di vista eno-gastronomico. Ogni struttura in genere organizza anche varie attività ricreative. Chi vuole può prendere il sole oppure fare delle passeggiate in autonomia e a seconda della stagione, ci sono escursioni, corsi di sci ecc.
Nel Comune di Cosio Valtellino, vi è ad esempio “Il Rifugio della Corte” che è un antico riparo alpino con annessa una cappella, situato a 1.250 m di altitudine, in Val Gerola ed è gestito da Corrado e Mara, che hanno compiuto una scelta coraggiosa lasciando un impiego sicuro per potersi dedicare a questo progetto. Ho avuto modo di conoscere Corrado ai primi di maggio di quest’anno, quando sono capitata al suo rifugio con mio marito e degli amici. Alla mia proposta di intervista per ‘l Gazetin ha subito risposto con entusiasmo. Ecco cosa mi ha raccontato.
– Da quanto tempo gestisci questo rifugio?
Gestisco questo rifugio con Mara da quasi sei anni.
– Com’è nata quest’idea?
Si può dire che in questa località ho trascorso gli anni più belli della mia infanzia con i nonni materni, che avevano una baita sottostante il rifugio. Si passavano circa tre mesi continuativi in zona ed a quei tempi c'era davvero tanta gente, prevalentemente pastori con le loro famiglie, e la struttura serviva da negozio in quanto la strada non esisteva.
Il precedente storico gestore, il “mitico” GerumìnFazzini, aveva impiantato una teleferica e riforniva giornalmente i residenti con pane fresco ed altri generi alimentari. Quando poi nel 1990 Gerumìne famiglia hanno deciso di abbandonare l'attività e la struttura, che è di proprietà della parrocchia, incominciai a pensare che mi sarebbe piaciuto riportarla in vita. Grazie poi a Mara, mia compagna dal 1999, che come me ama la vita in montagna, tutto ciò è stato possibile.
– Quali cambiamenti ha portato nella tua vita?
Questa nuova attività lavorativa ha chiaramente cambiato la mai vita e quella di Mara, in quanto prima avevamo lavori totalmente diversi. Io, comunque, la sera venivo quasi sempre quassù nella mia baita situata appena sotto il rifugio.
È stata, quindi, una scelta di vita per entrambi, presa assieme e ben ponderata ma, dopo sei anni posso dire che, a parte i problemi di “sopravvivenza”, siamo contenti di averla fatta. Amiamo molto vivere qui e il rapporto con i clienti, che spesso diventano amici, ci riempie di soddisfazioni.
– Quali impegni richiede portare avanti un'attività di questo tipo?
Portare avanti questa attività, pur con una piccola struttura, richiede comunque un certo impegno, non fosse altro per la sempre maggior burocrazia e il gran numero di normative che a volte invoglierebbe a chiudere i battenti.
– Con quali difficoltà ti devi scontrare quotidianamente?
I problemi quotidiani che si possono incontrare nel gestire una struttura decentrata come la nostra, seppur raggiungibile dalla strada, sono parecchi.
Il rifornimento alimentare richiede, soprattutto nel periodo estivo, frequenti discese a fondovalle e, almeno ogni giorno al paese sotto, Rasura, posto a 5 km di distanza, per il pane fresco.
Il problema maggiore è il meteo, in quanto, in caso di cattive condizioni, la clientela non sale fin quassù. In inverno lo sgombero della neve sulla strada, fatto da noi per circa 4 km, richiede un impegno fisico e di mezzi con spese economiche non indifferenti.
– Chi sono i tuoi collaboratori?
Il rifugio è gestito da me e da Mara, oltre a qualche volontario in occasione di feste e sagre.
– Siete aperti tutto l’anno?
Siamo aperti tutto l'anno. Io e Mara viviamo qui; chiaramente nei periodi invernali siamo aperti i fine settimana e i festivi, mentre i feriali su prenotazione.
Nei giorni liberi ci dedichiamo all'attività sportiva che più amiamo, lo scialpinismo, ciò anche per poter dare informazioni utili e il più precise possibili a quanti ci contattano per conoscere la situazione neve in zona.
– Oltre ai servizi che un rifugio offre, quali attività organizzate?
Organizziamo, anche in collaborazione con la Pro loco Rasura-Mellaroloe il Gruppo sportivo Val Gerola, sagre e camminate: “La camminata del rifugio”, “La sagra dell'armonica a bocca”, “La Taragnada”, punto di ristoro per la “Ski race della Cima Rosetta”.
– Che tipo di clientela avete?
La nostra clientela è piuttosto varia. Abbiamo l'escursionista vero e proprio, che in inverno diventa scialpinista o ciaspolaro. C'è chi viene per brevi trekkingintorno al rifugio per poi gustare la cucina tipica locale; c'è chi arriva per rilassarsi al sole sulla sdraio e gustarsi il panorama fantastico che si gode dal rifugio con relativo pranzo e cena. Di tanto in tanto qualcuno si ferma anche a pernottare.
In inverno, come dicevo, c'è un turismo più selezionato, anche se comunque, essendo la strada parzialmente sgombra, il rifugio è raggiungibile con auto 4x4 o con catene. Noi, tra l'altro, facciamo servizio con il fuoristrada appositamente preparato, trasportando dal paese sotto, Rasura, chi non se la sente di arrivare con i propri mezzi.
– Quali sono i programmi a breve termine?
Ultimamente io e Mara, essendo istruttori qualificati di attività motorie (Mara è Isef, Corrado istruttore federale di cultura fisica, nda) abbiamo approntato un'area fitnesscon alcuni attrezzi per ginnastica, che, abbinata ad un'attività aerobica che sta prendendo piede in modo esponenziale, il Nordic Walking, consente un allenamento completo. Promuoveremo, quindi, anche queste iniziative per chi volesse trascorrere qualche giorno con noi e da noi, per ritrovare una buona forma fisica e mentale.
Per ulteriori informazioni sul rifugio
visitate la pagina (con webcam):
www.morbegno.org/cosio/dellacorte/visita.htm
Paola Mara De Maestri
(da 'l Gazetin, luglio-agosto 2008)