A partire da questo intervento, l'Oblo Montecitorio condotto fino all'11 aprile 2008 da Donatella Poretti, cala (temporaneamente?) la tendina; la rubrica continua a cura della neoeletta senatrice, cui rivolgiamo nell'occasione i complimenti, e – anticipando l'insediamento delle nuove camere – assume la nuova denominazione di “Oblò Madama”, pur conservando in archivio tutto il pregresso. Contiamo in tal modo di assicurare un utile servizio, che già ha incontrato il favore e l'apprezzamento di moltissimi lettori di Tellusfolio.
La Conferenza Episcopale Toscana fa sapere per che “Sarebbe auspicabile restituire agli elettori la possibilità di selezionare all'interno della lista prescelta quei candidati che danno piena garanzia di serietà, competenza, amore al bene comune, anziché doversi limitare a ratificare nomine già decise”.
Un'uscita estemporanea che la dice lunga sulla funzione che il braccio politico del Vaticano in Italia intende svolgere in questa legislatura. Le “vecchie e care” preferenze che tanto hanno fatto la fortuna della partitocrazia italiana, sono auspicate come il toccasana, sì che le parrocchie potranno ritornare a svolgere la funzione di veicolare i “santini” che tutti i candidati in lizza hanno stampato e diffuso per anni, e sì che in ogni lista l'apparato della chiesa vaticana possa determinare in modo incisivo chi dovrebbe essere eletto o meno.
Tutti dicono di volere la riforma elettorale, ma sulla sua realizzazione nutro diversi dubbi, soprattutto perché la nuova maggioranza si è disegnata proprio grazie a questo tanto vituperato sistema di nomine dei partiti piuttosto che di scelta degli elettori, e perché si dovrebbe cambiare visto che la stabilità e il potere raggiunto sono quelli desiderati?
Io auspico, e mi impegnerò in tal senso, che se riforma elettorale ci dovrà essere, che sia nel rispetto della volontà dell'elettore e della governabilità del Paese, e mi risulta che l'unico sistema efficace in questo senso sia quello americano dell'uninominale secca con consultazioni primarie normate per legge e non dagli apparati dei partiti a loro immagine e somiglianza. Ma soprattutto auspico che non ci siano vie di mezzo, o ritorni al passato, che consentano a poteri separati come quello vaticano di avere il proprio drappello di condizionamento e indirizzo all'interno degli eletti.
Donatella Poretti
parlamentare radicale, eletta al Senato per il Partito Democratico