Ho visto “Porta a Porta”, dato che c'era un confronto tra Bertinotti e Di Pietro.
Bertinotti è andato molto bene, è sempre più efficace e ha uno stile schietto, che non copre né giudizi critici, né osservazioni pesanti sui metodi della formazione delle liste ecc. Di Pietro era in difficoltà, dato che sta con Veltroni che non lo cita mai, come del resto non cita nemmeno i radicali, continuando a voler far creder che va solo, ma non è vero.
Volevo osservare che la campagna elettorale è singolarmente priva di cenni alla situazione internazionale, alla guerra, alle missioni all'estero, alle spese militari, anche sul trattato di Lisbona non si dice nulla.
E, più scandaloso ancora: non si vede una donna nei dibattiti o nei Tg: bisognerà formare un comitato di garanzia, perché non è davvero accettabile che le nostre candidature vengano fatte da organismi che non ci consultano nemmeno come coordinamento delle parlamentari, e che scompariamo dalla scena politica il pomeriggio del giorno in cui veniamo messe in lista, mentre dovremo ottenere un equilibrio della rappresentanza, anche dopo le elezioni, chiedendo le dimissioni di chi infrange il 50&50 e pretendendo che in tutte le forme organizzative e cariche (presidenti di gruppo, segreterie, commissioni, interventi in aula, comparse in Tv) ci sia una esposizione pari tra uomini e donne, eventualmente modificando leggi e regolamenti. Altrimenti saremo sempre una apparenza minore e marginale e non ci verrà mai riconosciuta la produzione di idee politiche, di una cultura politica ecc.
Lidia Menapace