Un haiku è una forma poetica basata sull'essenzialità più pura, non possedendo alcun orpello né appesantimento di sorta. I tre soli versi – rispettivamente di cinque, sette e cinque sillabe – di tale componimento dipingono difatti, con semplicità e completezza, una situazione dell'anima, della vita, della natura.
Nato nel Paese del Sol Levante nel XVI-XVII secolo, esso doveva riprodurre l'estasi e lo stupore dell'uomo di fronte alla meravigliosa perfezione della natura, ma la sua (presunta) rarefazione non escludeva certo la riflessione sullo stato dell'essere. Tenue gioia o acuta malinconia, profonda osservazione del reale e del suo alito nel cuore, empatia con gli elementi costitutivi del mondo, ricerca dell'armonia, serena accettazione dei giorni, vibrazioni nascoste, emozioni che trapelano e si svelano pian piano, un grido sereno... tutto si prestava (e si presta) al magico universo degli haiku, in cui le poche parole fanno un tutt'uno coi vuoti, che s'immaginano, posti fra queste; vuoti che riempiono e si colmano d'impagabili suggestioni.
Oggetto di culto popolare in Giappone, l'arte dell'haiku si è diffusa ovunque, a macchia d'olio, Occidente non escluso e Italia compresa. Giunge a proposito, a tal riguardo, una nuova collana dedicata agli haiku dalla casa editrice Albalibri.
Giovedì 21 febbraio, alle ore 18:30 (ingresso libero), si terrà presso la Libreria Rizzoli in Galleria Vittorio Emanuele, a Milano, una serata di haiku durante la quale sarà presentata, per l'appunto, la collana diretta dal Professor Ban'ya Natsuishi, poeta e critico nipponico.
Presente l'editore Çlirim Muça, i poeti Toni Piccini e Rita Tironi leggeranno dai loro libri di haiku, rispettivamente Haiku apocrifi e Silenzi. Va aggiunto che i testi sono tradotti anche in inglese.
Per i curiosi offriamo un breve assaggio. Dal volume Haiku apocrifi: «In nessun cielo/ è rinchiuso il volo/ di un gabbiano». «No sky/ limits the flight/ of a seagull».
«Unghie profonde/ tatuano un amore/ sulla mia schiena». «Deep nails/ tattoo a love/ on my back».
Dal libro Silenzi: «Cos'è un haiku?/ Del magma di pensieri/ un distillato». «What is an haiku?/ From a jumble of thoughts/ it's a distillate».
«Voli di rondini/ in chiese silenziose/ sono preghiere». «The flights of the swallows/ in the silence of churches/ look like a prayer».
«Pietre squadrate/ mi rapiscon lo sguardo,/ se non inciampo». «Some squared stones/ attire my glance/ if I don't stumble».
Alberto Figliolia