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Hypókrisis (Simulazione, in greco)
24 Gennaio 2008
 

Quota periscopio…

Costretti ad emergere…

Spazzatura nelle strade, spazzatura nelle parole, spazzatura nei comportamenti… spazzatura nella mente.

Povero Stivalone…

 

Eh sì, dicono che hanno impedito al papa (ma come? Non è andato dove miagolavano quattro gatti, come ci raccontano nelle cronache addomesticate, ed invece è andato in Turchia dove ululano i Lupi Grigi?) di inaugurare l’anno accademico alla “Sapienza”, antica università romana, quindi, prima, sua! Vuoi dire che gli è riuscito quello che non è riuscito ai Savoia?

Vai ad insegnare a quelli che da millenni gestiscono il potere spirituale, e non solo…! Il Risorgimento, per loro, è cosa di qualche giorno fa, ed ora cominciano il recupero, pare che le guardie svizzere stiano seguendo corsi accelerati di muratura per potersi dedicare presto all’allargamento delle mura Vaticane, nei progetti la forma delle nuove mura è stranamente quella di uno stivale, chissà perché?

Ci auguravamo, nell’ultima emersione, che Roma gonfiasse le vele verso ovest e le colonne d’Ercole e invece… di corsa verso est ed i magnifici lidi persiani!

Eh sì, non si fanno più le bussole di una volta, altro segno della decadenza dello Stivalone.

Ma se “La Sapienza” è università dello Stato perché l’anno accademico lo deve inaugurare il papa?

Certo, è un signore raffinato, acculturato, un intellettuale ma simbolo di una parte, forse, visto che le cerimonie sono anch’esse simboli, l’anno accademico lo doveva inaugurare il ministro dell’università, il rettore, i docenti e basta.

A proposito di simboli, nello Stivalone sono molto considerati, a volte, basti pensare, ad esempio, a tutta la diatriba sull’inno che ha da cantarsi a piena voce in tutti i campi di calcio, al “Va’ pensiero” che è cantato anche ai matrimoni dei leghisti, al crocifisso che sarebbe simbolo laico, come dicono certi magistrati (Boh!), altre volte, però, accade il contrario: la Costituzione è considerata poco più della foto del bisnonno, la bandiera sta fuori dalle scuole e non dentro (dentro c’è l’altro simbolo laico!), il simbolo della Repubblica non lo conosce nessuno, spesso è confuso con quello dell’Agenzia delle Imposte, la foto del Presidente della Repubblica, che avrebbe dovuto sostituire nelle scuole quella del re, non appare più (appare però il solito simbolo laico!)…

Il signor rettore della “Sapienza”, forse poco sapiente, poteva invitare il papa in altra occasione garantendo la libertà di contraddittorio, come avviene sempre nella scienza, e non per una lezione ex cathedra senza possibilità d’intervento come aveva organizzato per l’inaugurazione dell’anno accademico. Probabilmente nessun docente avrebbe protestato e l’interesse sarebbe stato sicuramente altissimo perché il confronto fa paura solo a chi ha la coda di paglia.

La dietrologia è uno sport nazionale lungo lo Stivalone ma, come ci viene sempre ricordato, il machiavellico sen. Andreotti dice che a pensar male si fa peccato ma spesso s’indovina… In quest’epoca turbinosa troppe cose accadono apparentemente senza collegamento, ma, a ben guardare, pare di vedere una continua, sotterranea, abile regia luciferina: moratoria sull’aborto proposta dall’ateo devoto Ferrara, dichiarazioni al limite della rottura degli equilibri del governo da parte della teodem Binetti, preti e vescovi capipopolo nella ribellione della spazzatura napoletana (a proposito, ma loro la faranno la raccolta differenziata? È vero che non c’è scritto nei Comandamenti ma…), il rettore della “Sapienza” (tempo fa, a proposito di simboli, ha fatto sostituire la Minerva, dea della conoscenza, antico simbolo della Sapienza, con un angioletto che adorna la volta della cappella) che invita il papa ad inaugurare l’anno accademico, nell’università che fu di Galileo, il cardinal Ruini, il noto Eminenz, che dichiara, serafico chiamando a raccolta il popolo a sostegno del povero papa, che lui non detta l’agenda politica (vuoi vedere che è proprio la prima gallina che canta quella che ha fatto l’uovo!).

Insomma c’è da pensare… se c’è questa regia occulta dove sarà mai u(r)bicata!

Ma lo Stivalone è sempre più alluvionato ed annega in un mare d’ipocrisia. Ad ondate l’ipocrisia ci sommerge dalle lavatrici mentali televisive dove il pensiero è assolutamente unico, altro che contraddittorio indice di confronto, tanti parlano ma dicono tutti le stesse cose: chi ha sentito i docenti che giudicavano inopportuna l’inaugurazione dell’anno accademico da parte del papa spiegare le loro ragioni in modo ampio, come fanno tutti gli altri? Dov’è finita la tanto invocata par condicio? Perché oggi non la si invoca più?

Com’è che tutti i politici, meno tre gatti, sono tutti d’accordo? E accade così che un signore gentile e pacifico come Rodotà sembra quasi un terribile estremista…

Si dice che le ideologie sono morte (fosse vero!) ma nello stesso tempo si accusa di ideologismo quei pochi che osano alzare un poco la testa e dissentire, questi sono, ovviamente, tutti comunisti e quindi seguaci dell’ideologia marxista, ma, forse, la realtà è un’altra: si diceva che le ideologie erano quasi una religione, ma, allora, la religione è quasi un’ideologia, o no? Infatti ideologia e religione si basano su dogmi, o no? Può essere che coloro che accusano di ideologia gli avversari in realtà non siano loro i veri seguaci di una ideologia, quindi dogmatici e non veramente liberi nel pensiero?! Vecchio trucco quello del bue che dà del cornuto all’asino…

Ma torniamo all’ipocrisia e osserviamo il suo dispiegarsi sullo Stivalone: il papa parla, assiso su un trono, coperto d’oro e rivestito con abiti preziosi (un po’ fuori dal tempo francamente), della miseria che uccide i poveri bambini in Africa; il papa e la sua chiesa parlano dei poveri africani infettati dall’AIDS ma guai favorire l’uso del preservativo per evitare il contagio; il papa “sgrida” il nutellaro Veltroni perché i poveri incontrano difficoltà a trovare casa a Roma, ma la chiesa possiede un immenso capitale immobiliare nella capitale, soprattutto nel centro storico, e, pare, che da queste case stia sfrattando chi ci abita, gente umile, per ristrutturarle ed offrirle, ad altri affitti, a persone più prestanti dal punto di vista economico; il papa, o chi per lui, dice che bisogna pagare le tasse, ma loro non pagano l’ICI, come già sappiamo, alla faccia, più che della laicità, del liberalismo (ah già, anche il liberalismo è un ismo); si coglie l’occasione della moratoria contro la pena di morte, cosa assolutamente positiva, e si lancia il sasso nello stagno proponendo la moratoria contro l’aborto, che da nessuno è considerato un fatto positivo, senza però sostenere l’introduzione dell’educazione sessuale nelle scuole o la diffusione dei metodi contraccettivi o il rafforzamento dei Consultori che questo hanno da fare, ci si straccia le vesti accusando i fautori della laicità di negare la libertà d’espressione al papa (che da tutte le lavatrici mentali televisive parla a getto continuo quotidianamente) ma non si vuole garantire libertà di espressione a chi la pensa diversamente (il papa dappertutto, il dalai lama nascosto nel sottoscala, oh no?);* addirittura oggi sono tutti illuministi (pure chi in precedenza si è dichiarato acerrimo nemico dell’illuminismo), mai sentito parlare così tanto di Voltaire, ma questo illuminismo è a unico senso di circolazione (un po’ come la sana laicità esaltata da Eminenz ed altri); e dal lato, diciamo così, laico? Piccoli satrapi meridionali che spadroneggiano, ma che non riconoscono la loro insipienza nel gestire il disastro organizzativo (‘mmunnezza) che è accaduto sotto gli occhi di tutti senza alcun intervento coerente da parte loro e, soprattutto, che non si ritirano elegantemente (dicono che è un problema che si sta “putrefacendo” da 15 anni, ma chi ha qualche annetto sulle spalle sa che da sempre la ‘mmunnezza a Napoli è un problema!); piccoli satrapi meridionali che sotto i proiettori delle inchieste per concussione ed altro si lanciano contro la magistratura raffigurandola alla pari di un’associazione a delinquere e sostenendo che anche gli altri partiti hanno fatto come loro (addirittura sostengono che sono stati colpiti perché difendono i valori cattolici… ma ‘sti valori saranno in euro o in dollari?); piccoli satrapi meridionali che sono stati riconosciuti colpevoli di aver favorito singoli mafiosi, ma che, dalla magistratura, non vengono considerati collusi con Cosa Nostra, e Berlusconi si congratula (Boh?); impavidi rappresentanti, o principi, della sinistra tutta d’un pezzo (si fa per dire!) che sostenevano la scarsa laicità della politica ora, frastornati dallo scampanio clericale, con protervia attaccano chi “non ha permesso al papa di parlare” (cosa non si farebbe per una “crosta di formaggio” gettata dai poteri forti); e quanto altro si potrebbe ricordare se solo si osservasse la realtà con sguardo libero…

Insomma, altro che moralità, e qui sana ci starebbe proprio bene!

Sullo Stivalone, ormai, pochi sanno cosa significhi essere cittadini (e al mefistofelico studio di regia ciò piace assai!) visto che nessuno conosce la Costituzione e se ne parla solo per cambiarla e pochissimi sanno cosa significhi laicità, così ben espressa dalla Corte Costituzionale, non dalla Santa Sede, nella sentenza n. 440 del 1995 («...la nostra comunità nazionale, nella quale hanno da convivere fedi, culture e tradizioni diverse»).

E, purtroppo, solo in un paese veramente laico può avvenire il dialogo!

Alle lavatrici mentali di regime nelle cronache degli ultimi giorni è sfuggita un’immagine: riprendendo studenti che in un aula si riunivano per protestare contro l’inaugurazione dell’anno accademico da parte del papa si è potuto notare per un attimo un piccolo foglietto abbandonato su un tavolo sul quale c’era scritto: «Non si può dialogare con chi parla sempre»; sintesi azzeccata!

Ah, in questa atmosfera sempre più caratterizzata dal lavaggio mentale televisivo una chicca è apparsa su Rai Tre, ex “Telekabul”, nella soap centrosinistrorsa Un posto al sole sono apparsi due nuovi personaggi: due angeli biancovestiti! Rapido adattamento al momento storico!

 

Immersione rapida…

la nausea ci riassale,

ma rimaniamo a quota periscopio

Siamo vicini all’orribile schiusa?

 

Nemo

(per 'l Gazetin, febbraio 2008)

 

 

* Il prof. Maiani era stato proposto per ricoprire l’incarico di presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche, poi egli ha sottoscritto il famoso appello dei docenti della “Sapienza”, ora la sua nomina è stata sospesa! Ma alla presidenza del CNR abbiamo bisogno di uno scienziato preparato o di un ossequioso leccapiedi? Continuiamo così, in caduta libera, fra poco ci supererà anche il Congo, con tutto il rispetto, e gli auguri, al Congo!


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