Martedì 15 gennaio - ore 17:30
Milano, Circolo della stampa, corso Venezia 16
- ingresso libero -
Paolo Pillitteri
presenta il libro
Quando Benedetto
divenne Bettino
Intervengono: Gianni Cervetti, Fedele Confalonieri, Giuliano Ferrara, Roberto Formigoni, Oscar Giannino, Bruno Tabacci. Modera: Pierluigi Bagnaschi. Saranno presenti l'autore Paolo Pillitteri e l'editore Armando Verdiglione.
Paolo Pillitteri
Quando Benedetto divenne Bettino
con prefazione di Antonio Ghirelli e film inchiesta Milano, oh cara (sogg. e scen. Craxi) in allegato DVD
Spirali, pagg. 311, illustrazioni 26, € 25,00
«Un duplice atto d'amore: per la Milano degli anni sessanta e per Benedetto Craxi, detto Bettino. Un autore capace di vivere e raccontare la storia, come in un film». (Antonio Ghirelli)
Tanto si è scritto di Bettino, poco di Benedetto. Come se l'epoca che precede il 1976 non avesse contato nulla nella formazione del Craxi leader. Eppure, le basi erano già state gettate nella Milano del 1960. Benedetto parte da qui per il lungo viaggio che lo porterà a guidare l'Italia. È qui che introduce il concetto di “squadra”, di “noi”, pressoché sconosciuto nella federazione socialista, di politica riformista come bussola; è qui che pensa a un partito “aperto” che coinvolga i laici.
Sul finire degli anni Cinquanta, Milano sembra attendere il risveglio. È la Milano con la nebbia profumata, di Rocco e i suoi fratelli, di Testori, Gaber, del cardinal Montini e di monsignor Pisoni. E del film Milano, oh cara, di cui Craxi è soggettista e sceneggiatore, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia del 1963. La città di Benedetto diventa laboratorio politico nazionale, anticipando di ben tre anni il primo governo di centrosinistra. È un'operazione lungimirante, fortemente voluta da Craxi, che vede protagonista con lui Albertino Marcora, grande figura della DC lombarda.
Questo libro è la testimonianza di uno “che c'era”. Attraverso episodi inediti, si rivela un Benedetto che ha grande stima degli avversari politici, sopra tutto d'area democristiana e comunista, un Benedetto laico ma non anticlericale, generoso verso chi necessita di solidarietà politica. Già in questi anni è “autorevolmente autoritario” ed esprime posizioni chiare in politica estera: «I comunisti non sono a sinistra, sono a Est» ama ripetere, facendo proprio il celebre detto di Guy Mollet. E la Milano che fa e produce, decide e realizza è protagonista con lui del cammino verso la modernizzazione e il cambiamento.
Paolo Pillitteri, milanese, scrittore, giornalista cinematografico, già uomo politico (è stato deputato e sindaco di Milano). È stato docente di storia del cinema allo IULM. Ha condotto trasmissioni televisive per Odeon Tv. Con “Puntofermo” parla a Radio Lombardia. Ha collaborato alla Enciclopedia di Milano di Franco Maria Ricci. È condirettore del quotidiano L'Opinione. Ha scritto diversi libri: Anna Kuliscioff; Maestri Autori Eventi; Fra suspense e psicanalisi. Il cinema di Alfred Hitchcock; Un cuore grande così: Edmondo De Amicis; Cinema come politica; Io li conoscevo bene; La Baracca di Fellini; A prescindere; Il conformista indifferente e il delitto Rosselli; Una valle lunga un anno. Per Spirali: Il cinema tra fiction e realtà (2000) e Evito dos pesos y dos misuras (2002).
(nota Spirali Edizioni)