Sono preoccupanti le dichiarazioni del ministro dell'Interno Giuliano Amato sulla prostituzione e sulla repressione della stessa. Non so se la legge svedese che piace ad Amato abbia fino ad oggi dato risultati tali per cui il fenomeno prostituzione in quel Paese sia quasi debellato,(1) ma so che quel tipo di legge esiste esclusivamente in quel Paese e che, per guardare solo all'Europa, la maggior parte degli Stati –Germania, Olanda, Svizzera, Austria, Belgio, Finlandia, Repubblica Ceca, Danimarca, Grecia– si sono mossi o si stanno muovendo in direzione di una legalizzazione. In Germania è anche pronta una legge per evitare l'evasione fiscale delle prostitute, con una tassa di 25 euro al giorno.
Inoltre il ministro Amato vuole debellare la prostituzione sia dal punto di vista morale che per questioni di sicurezza e ordine pubblico. Per quanto riguarda la moralità, io e Amato siamo su due lunghezze d'onda diverse: io valuto lecito anche il sesso a pagamento, ma nonostante questo non intendo che ognuno debba essere obbligato a praticarlo, mentre il ministro vuole obbligare gli acquirenti e i venditori di sesso a non poter essere tali.
Quindi, per evitare che la prostituzione sia relegata –più di quanto accade oggi– solo nella clandestinità, perché –Amato o non Amato– ci saràsempre chi acquista e chi vende sesso, solo con la legalizzazione sarebbe possibile concentrarsi in modo più efficace ed efficiente sulla lotta alla prostituzione coatta ed allo sfruttamento, compreso quello dei minori, delle persone minorate o tossicodipendenti.
Per questo ho depositato insieme ai deputati radicali della Rosa nel Pugno una proposta di legge per regolamentare la prostituzione. A quasi 50 anni dall'entrata in vigore della legge Merlin il fenomeno è degenerato e lo sta facendo ogni giorno di più. La proposta di legge consta di tre soli articoli e si ispira al principio e alla convinzione che governare i fenomeni sociali sia più efficace che proibirli, nell'interesse delle persone che si dedicano alla prostituzione o che fruiscono della prostituzione altrui, nonché della società intera. Con la convinzione che mentre in clandestinità tutto sia di fatto possibile, solo nella legalità, con diritti e doveri, la persona sia libera di scegliere.
Donatella Poretti
Qui il testo integrale della proposta
(1) Non è reato vendere sesso ma è reato acquistarlo.