Due blog differenti l’uno dall’altro, ma entrambi di gestione individuale, volutamente individuale. Ed entrambi preoccupati di divulgare senza sciatterie, rimettendosi umilmente al giudizio dei lettori. Imperfetta Ellisse talvolta ospita saggi e poesie altrui, purché di provata qualità, mentre Georgiamada lo fa con sistema, arricchendo i propri articoli di numerosi rinvii in grado di completare le informazioni che lei intelligentemente raccoglie.
Imperfetta Ellisse. Blog di poesia e altro...
http://ellisse.altervista.org
Gestito da Giacomo Cerrai, poeta pisano nato nel 1949, “Imperfetta ellisse” è anche il titolo della sua unica silloge, edita alla fine degli anni ottanta negli "Opuscoli di Primarno" della Accademia Casentinese di Lettere, Arti e Scienze. Il blog omonimo, che ha circa 25 utenze giornaliere di ottima qualità, «è nato nel settembre del 2005 con l'esigenza di entrare in contatto e confrontarsi con una comunità più larga di appassionati e poeti». E così è stato, visto che Giacomo vanta un linkaggio di tutto rispetto, e s’è fatto un’idea assai precisa su quali siano i rischi cui va incontro l’ambiente blogger: «la prima riguarda la sensazione che la vita dei blog sia caratterizzata da una serie di rimandi tra “addetti ai lavori” che costituiscono da una parte una forma di “autoreferenzialità allargata” e dall'altra un “overload information”, cioè un troppo di informazioni difficile da gestire; la seconda, in parte legata alla prima, è che la tendenza a creare dei blog a molte mani non sia una soluzione perché, se per un verso offre molte voci (e molti post alla settimana), per l'altro crea la medesima situazione di cui sopra. Occorrerà, come quando si va in libreria, essere un po’ più selettivi (e anche un po’ più attrezzati criticamente...) e questo probabilmente si rifletterà sul mio modo di fare blog». Così è, invero, considerando il fatto che egli pubblica una media di 6 articoli al mese, spesso recensioni o commenti critici, utili ad alimentare il dibattito sul “fare poesia oggi”. Fra le cose notevoli segnalo, nei links, la Lessicografia della crusca e, sempre on-line, la traduzione integrale della Sacra Bibbia, nella versione ufficiale della CEI, così come uscì per le Edizioni Paoline nel 1974. Da cliccare assolutamente è anche il “Flesh poem” (21 febbraio 2007), poesia multimediale di pregevole fattura.
Georgiamada
http://georgiamada.splinder.com
«Sono entrata in rete intorno al 2000... Sono stata iscritta ad alcune mail-list di discussione, ma sono poi rimasta solo in ListaSinistra (che era nata da una scissione interna dei ds in seguito alla guerra del Kossovo) e in LS nasce il nome del mio blog, quando un listante mi accusa, scherzosamente, di essere peggio di Torquemada e un altro, ridendo, aggiunge che sono appunto Georgiamada». Ciò che mi colpisce da sempre di questa blogger misteriosa, di cui null’altro sappiamo se non quello che lei lascia filtrare dal sito, è la sua passione per la poesia, anche in settori di nicchia, com’è quello della poesia visiva o legata all’esperienza di “Tam Tam”. Più volte, cercando in rete foto o poesie di quell’ambito, mi sono imbattuto in questo blog, che lascia spazio anche alla filosofia (come l’interessantissima intervista a Carlo Sini sulla differance derridiana, linkata da Arcoiris) e all’impegno civile, per esempio presentando inediti di Nadia Anjuman (la giovanissima poetessa afgana uccisa dal marito), alla quale ha dedicato una sezione. E di “sezioni” è ricco Georgiamada, con approfondimenti su nomi prestigiosi, fra i quali Hanna Arendt, Anna Maria Ortese, Amelia Rosselli, Elsa Morante e Patrizia Vicinelli. Tante donne, in effetti, a caratterizzare una militanza, che non vuole tuttavia essere esibizione femminista, ma semmai un coro all’interno della comune opposizione all’ingiustizia del potere.
Il blog è visitatissimo: «all’inizio erano 200, poi le entrate sono salite fino a 600-700 con delle punte, alcuni giorni, di 800, una volta ho toccato i 1.000 giornalieri... E tutti appassionati di politica oltre che di poesia!» chiosa Georgia con un piglio, meritato, d’orgoglio.
Stefano Guglielmin