Con Iconiche proposte, pubblicato dalla casa editrice Joker nella collana “I libri dell’Arca” diretta da Marco Ercolani e Lucetta Frisa, Marco Furia ci offre una visione della parola del tempo e delle cose astraendo parola tempo e cose dalla parola dal tempo e dalle cose. Strano illogico o insensato dire questo? No, non lo è perché, pur senza fare ricorso a forme verbali o alla rappresentazione di oggetti che appartengono alla vita quotidiana o al mondo della natura, il poeta Marco Furia con le sue linee e i suoi colori densi e vivi dice la parola la cosa e il tempo ma, ed è questo ma a fare la differenza, li dice e ne parla con una energia ed una apertura nuova e, soprattutto, totale.
Le linee che si incontrano spezzano o sovrappongono e la densità del colore capovolgono e rimettono in gioco regole e strutture, meglio, sciolgono regole e strutture (pensiamo, per esempio, a quelle grammaticali e sintattiche di un testo), oltrepassando così universi già codificati per crearne di nuovi e con una nuova modalità esistenziale. Attenzione però, la nuova modalità esistenziale che viene a determinarsi è In iconiche proposte in continuo movimento o cambiamento, e non potrebbe essere del resto diversamente perché, se si cristallizzasse, ecco che ci ritroveremmo nel regno della regola e, se non dell’assenza di apertura, sicuramente della sua contrazione.
Ogni immagine, dunque, proposta da Marco Furia, per questo dinamismo, diventa come una piccola rivoluzione in cui tutto sempre si elabora e rielabora spalancandosi in linguaggi che mettono in discussione la loro stessa componente ontologica e metafisica facendosi così totalmente aperti.
Il totalmente aperto. È questo che c’è e si respira in Iconiche proposte. Blu rosso e nero, e poi la curva e il mulinello, e ancora la geometria e il tratto sghembo e dopo, dopo questo, il sovrapporre linea a colore o anche il cancellare e annullare tutto con un balzo di giallo. Ciò che diciamo “regola” perde così sostanza, si smaterializza, così come anche si smaterializza ciò che conosciamo come equilibrio. Preludio la smaterializzazione dell’equilibrio e della regola (fisica linguistica…) perché diventi visibile e tangibile quel “bisogno d’aria” di cui scrive Marco Furia nella sua introduzione a Iconiche proposte.
Il bisogno d’aria. La boccata d’aria. Quella con cui ci si ossigena per poter essere rivolti sempre verso il totalmente aperto, e poterlo dire con ironia follia utopia e gioia. E la gioia, l’energia e lo stupore della gioia, del linguaggio della gioia, attraversa Iconiche proposte. Perché la boccata d’aria, l’ossigeno, senza la gioia, la sua energia ed il suo stupore, non può farsi quel dinamismo rivoluzionario che tutto totalmente dice e ridice, definisce e ridefinisce nella bellezza autentica, e magica, di un colore e di una linea che hanno nel loro grembo parola mondo e tempo. Ossia: ogni possibile forma di vita, non importa se conosciuta oppure no, se conoscibile oppure no, importa esplorare e mettere in scena (nel colore nella linea sulla carta) il tutto, nutrendosi del suo respiro e dandogli a sua volta il proprio respiro, esattamente come succede con Marco Furia in Iconiche proposte.
Silvia Comoglio
Marco Furia, Iconiche proposte
Joker, 2024, pp. 72, € 15,00