In Telluserra mancava la letteraria scia affidata a quel mestiere fondamentale nella cultura europea che è la traduzione. Dunque in questa sezione, da ora in poi, verranno ospitati taduttori e traduttrici, del passato e del presente, nobilitati dal rapporto con importanti case editrici o in alterno rapporto con le piccole, oppure semplicemente amanti di quel travaso di una lingua nell'altra che è la traduzione con tutti i nodi del tradimento o della fedeltà da sciogliere verso dopo verso. La prima voce registrata è quella di Ivana Cenci, di Vicenza, che traduce una poesia di Pablo Neruda.
(Claudio Di Scalzo)
LA NOCHE EN LA ISLA
Toda la noche he dormido contigo
junto al mar, en la isla.
Salvaje y dulce eras entre el placer y el sueño,
entre el fuego y el agua.
Tal vez muy tarde
nuestros sueños se unieron
en lo alto o en el fondo,
arriba como ramas que un mismo viento mueve,
abajo como rojas raíces que se tocan.
Tal vez tu sueño
se separo' del mìo
y por el mar oscuro
me buscaba
como antes
cuando aún no existías,
cuando sin divisarte
navegué por tu lado,
y tus ojos buscaban lo que ahora
- pan,vino,amor y cólera-
te doy a mano Ilenas,
porque tú eres la copa
que esperaba los dones de mi vida.
He dormido contigo
toda la noche mientras
la oscura tierra gira
con vivos y con muertos,
y al despertar de pronto
en medio de la sombra
mi brazo rodeaba tu cintura.
Ni la noche, ni el sueño
pudieron separarnos .
He dormido contigo
y al despertar tu boca
salida de tu sueño
me dio el sabor de tierra,
de agua marina, de algas,
del fondo de tu vida,
y recibí tu beso
mojado por la aurora
como sí me Ilegara
del mar que nos rodea.
Pablo Neruda
da Los versos del capitán, una raccolta apparsa anonima nel '52 a Napoli e riconosciuta ufficialmente dal poeta soltanto dieci anni dopo, al momento della seconda edizione delle Obras Completas.
LA NOTTE NELL’ISOLA
Tutta la notte ho dormito con te
vicino al mare, nell'isola.
Eri selvaggia e dolce, tra il piacere e il sonno
tra il fuoco e l'acqua.
Forse molto tardi
i nostri sogni si sono uniti
nell'alto o nel profondo,
in alto come rami che uno stesso vento muove,
in basso come rosse radici che si toccano.
Forse il tuo sogno
si separò dal mio
e per il mare oscuro
mi cercava
come prima,
quando ancora non esistevi,
quando senza scorgerti
avevo navigato al tuo fianco
e i tuoi occhi cercavano quel che ora
-pane, vino, amore e collera -
ti do a piene mani,
perché tu sei la coppa
che attendeva i doni della mia vita.
Ho dormito con te
tutta la notte, mentre
oscura la terra gira
portando vivi e morti
e svegliandomi d'improvviso,
immerso nell’oscurità,
il mio braccio cingeva la tua vita.
Né la notte, né il sonno
poterono separarci.
Ho dormito con te
e svegliandomi la tua bocca
uscita dal sonno
mi diede il sapore di terra,
d'acqua marina, di alghe,
del fondo della tua vita,
e accolsi il tuo bacio
bagnato dall'aurora
come se mi giungesse
dal mare che ci attornia.
Pablo Neruda
(Traduzione di Ivana Cenci)
NOTA BIOGRAFICA
Ivana Cenci è nata nel 1955 e risiede a Vicenza. Insegnante e traduttrice, ha conseguito il D.A.L.F. presso L’Alliance Française de Paris, specializzandosi presso l’Università di Aix-en-Provence. Coordina per l’Ass.ne culturale Artémis un Laboratorio di Lettura Poetica ed è curatrice di traduzione e promotrice di incontri poetici con Giardino Freudiano. Ha pubblicato la raccolta poetica: Primo battito d’Ali (1996) e partecipato ad alcuni concorsi di poesia in Italia e in Francia, ottenendo riconoscimenti ad Annecy e a Metz. Ha partecipato alla traduzione degli Atti del Congresso “La Psychanalyse et la Science”, tenuto a Padova nel 2005 dalla Fondation Européenne pour la Psychanalyse, la sua traduzione della raccolta poetica Vers un jour de buis di Martin Ziegler comparirà sul prossimo numero della rivista Anterem.