Dopo il mio ultimo soggiorno a Malta (gennaio 2023), ho avuto la fortuita occasione di entrare in contatto, tramite l’amico Patrick Sammut, con Alfred Palma, poeta, autore e il traduttore maltese, Premio “Dante” nel 2021, prestigioso riconoscimento assegnato dal Comitato di Malta a chi promuove e tutela la lingua italiana nel mondo. Ho avuto anche l’onore di ricevere la sua recensione al mio libro di poesie Fiorita di stelle (Aletti editore). Per conoscere meglio questo scrittore maltese e la sua importante attività di traduttore ho deciso di proporgli un’intervista. Subito si è messo gentilmente a disposizione e per questo a lui va il mio sentito ringraziamento.
L’arte di tradurre è veramente impegnativa. Trovare le parole più vicine alla lingua originale non è facile, a volte si rischia, come nel caso della poesia, di togliere musicalità alle parole e di trasformare il testo in qualcosa di diverso rispetto allo scritto di partenza. Anche per quanto riguarda la traduzione delle opera di narrative occorre possedere una ricchezza lessicale e una padronanza della lingua “ospitante” nel suo insieme davvero eccelsa. Scopriamo attraverso le parole di Alfred il suo percorso e l’esperienza maturate in questo campo, dopo tanti anni di pratica.
– Il “Dante”, che le è stato conferito nel 2021 dal Comitato di Malta, è un premio molto prestigioso. Quali sono le emozioni che ha provato nel riceverlo?
Il “Premio Dante” a me conferito dal Comitato di Malta nel 2021 è stato per me la più bella catarsi della mia vita, dato il martirio fisico e mentale che avevo sofferto dal 1966 quando, a 26 anni, io decisi fermamente di tradurre la Commedia di Dante in maltese, completa e rimata. Giovane com’ero, il durissimo lavoro sul quale mi cimentai ironicamente me fece più coraggio; e quando cominciai a comprendere quanto era dura e tortuosa la strada, era troppo tardi. Ero deciso. Finita la traduzione, nel 1986, incominciavano per me altre torture. Affacciato da un gruppo d’intelletuali scettici (direi anche gelosi) e altri ai quali la mia traduzione non importava niente affatto, battendo porte finanziarie che rimasero chiuse, pubblicai l’opera a spese mie, pagando a rate ogni mese dalla mia piccola pensione, dato che avevo già lasciato il mio impiego per ragioni personali…
Ma c’erano anche quelli che sinceramente apprezzavano il mio lavoro, e compravano la mia prima edizione della 1991, si che per molti anni questa era introvabile. Questo fatto creò il bisogno della seconda edizione: entra il signor Richard Muscat e con l’aiuto dell’AZAD e l’Isituto Italiano di Cultura (Malta), Direttore Dott. Massimo Sarti, questa edizione fu ristampata e lanciata nel 2021, inducendo il Comitato Dante a Malta di conferirmi il “Premio Dante” come riconoscenza e apprezzamento per quello che avevo fatto sia per la lingua maltese e sopratutto per la letteratura italiana.
– Questo riconoscimento viene assegnato a chi promuove e tutela la lingua italiana nel mondo. Quali sono i legami che ha con l’italiano? Dove ha avuto modo di approfondire la conoscenza di questa lingua?
Innanzi tutto, i miei progenitori provenivano da Catania, dalla Sicilia, e così la mia affinità con la lingua italiana era naturale e proprio nel mio sangue. Al liceo, incontrando Dante con la sua Commedia m’innamorai sempre di più non solo della lingua ma anche dalla letteratura italiana. Ovviamente, la traduzione della Commedia di Dante è stata per me l’approfondimento più ricco e assoluto della mia conoscenza della lingua italiana.
– Si è occupato di tradurre oltre alla Divina Commedia in maltese anche altri importanti capolavori della letteratura, come i 38 drammi di Shakespeare. Quali sono le motivazioni che l’hanno spinta a cimentarsi in queste imprese?
Sì, ho tradotto in maltese tutti i drammi e i sonetti di Shakespeare, e altri capolavori letterari di Wilde, Voltaire, D.H. Lawrence, Thomas Mann, Sheridan Le Fanu, Sagan e altri… In passato, la lingua maltese era considerata scarsa in quanto alla letteratura mondiale e altre lingue straniere. Per molti intellettuali (sic) era considerata la ‘lingua della cucina’. Data la mia affinità innata e naturale con la traduzione per sé, ho deciso da quando ero giovanissimo di vendicare questa affermazione ingiusta, mostrando a quegli ‘intellettuali’ che la lingua maltese non ha niente di meno, o da vergognarsi, comparata ad altre lingue...
– La sua passione per la traduzione dove ha origine?
Come le ho detto, la traduzione è stata innata in me. Anche da ragazzino, a scuola, mi piaceva sempre tradurre (a quel tempo quasi sempre dall’inglese) qualche parola, frase o paragrafo… Poi al liceo, dall’italiano o dal francese al maltese o vice versa. Ma fu Dante con la sua Commedia che m’istigò a cose più sode, ancor di più quando venni a sapere che Malta non aveva una traduzione completa e rimata dell’opera dantesca.
– Quali sono le difficoltà che ha incontrato, se ce ne sono state, durante la traduzione della Divina Commedia in maltese?
Le difficoltà erano moltissime. La Commedia è un opera colossale e difficilissima in ogni senso; medievale, con molto italiano arcaico, il verso endecasillabo, la terza rima, l’annotazione… e io dovevo restare assolutamente fedele all’originale, evitando del tutto l’uso di un maltese che potesse sentirsi ‘moderno’. Ma ero deciso di continuare, nonostante tutto...
– Quali delle opere che ha tradotto, rendendole così fruibili a tutti, le è più cara?
Certamente, tra tutte le molte opere che ho tradotto, quella più cara per me è La Divina Commedia. Per quest’opera ho dato i miei verd’anni, senza nessun rammarico, naturalmente, perché traducendola ho imparato la filosofia della vita, lezioni imprezzabili, che mi hanno guidato sano e salvo, e con una grande soddisfazione, fuori dalla mia ‘selva oscura’.
– Di quali attività di sta occupando in questo periodo?
Ormai ho 83 anni e allora prendo le cose più lentamente… Continuo a fare qualche traduzione, una recensione qua e là di vari pubblicazioni, per i giornali; a volte faccio qualche dipinto, e ogni giorno due ore al pianoforte, godendo la bellezza e la serenità della musica classica, particolarmente quella pianistica del mio idolo Chopin.
– Quali sono i progetti per il futuro?
Sinceramente, credo che ormai ho fatto tutto quello che son stato destinato a fare nella mia vita, particolarmente nel campo letterario; ho scritto libri di ogni genere di letteratura; e in quanto alla traduzione in maltese di alcune delle opere letterari più celebri di tutti i tempi, mi sento soddisfatto del tutto e posso calare il sipario senza nessun rimpianto.
– Vuole aggiungere qualcosa a quanto già detto?
Finalmente, calato il sipario, un epilogo filosofico: ognuno di noi ha qualcosa da dare al mondo e all’umanità. Che sia una cosa che possa soddisfare noi e altri, che rispetti la natura, che sia arte di ogni genere, che potrà migliorare il mondo caotico in cui viviamo, liberarlo dagli incubi, guai e sofferenze; che potrà fermare il sipario che tragicamente sta calando lentamente su tutti noi...
– Chi è Alfred Palma, breve nota biografica
Alfred Palma nacque a Floriana, Malta, l’8 Settembre, 1939. Studiò alla scuola elementare di Zabbar (1946 – 1952) ed al Collegio De La Salle, Cottonera (1952 - 1957), dove incominciò a scrivere le sue prime poesie. Nel 1957 divenne insegnante e due anni dopo, nel 1959, un impiegato civile, e si ritirò nel 1987 per ragioni personali. Negli anni 60 pubblicò molte sue poesie nei giornali locali, ed anche un bel numero di drammi per radio. Nel 1966 si cimentò sulla sua traduzione maltese, completa e rimata, della Divina Commedia di Dante, che finì nel 1986 e pubblicò a spese sue nel 1991. Nel 1993 pubblicò la sua prima traduzione maltese del dramma di Shakespeare: Romeo e Giulietta, seguito da altri drammi (e perfino i Sonetti), sempre pubblicati a spese sue. Un bel numero dei drammi andavano in scena al Teatro Manoel, La Valletta, durante gli anni 90. Nel frattempo, Palma continuava a scrivere poesie, novelle, libri di soggetti vari ed era particolarmente impegnato su traduzioni in maltese di opere di fama mondiale, di celeberrimi autori come Oscar Wilde, Voltaire, D.H. Lawrence, e Thomas Mann. Scrisse anche (in inglese) parecchi libri di tema socio-psicologica, pubblicati con grande successo negli Stati Uniti, in Inghilterra ed in altri paesi europei. Palma vinse molti concorsi di poesia a Malta, in Italia, negli Stati Uniti ed in Inghilterra. Nel 2006 fu onorato come “Primo Cittadino dell’Anno” dal Comune di Villabate (Sicilia) per il suo contributo letterario, e nel 2008 con il “Lauro Dantesco” dal Comune di Ravenna, per la sua traduzione maltese della Divina Commedia. Tra altri onori ricevuti da Palma ci sono l’Onore di Zabbar (dal Comune di Zabbar, 2000), l’Onore della Repubblica dallo Stato maltese (2009) e quello di Cavaliere di Sicilia dalla Società Esperantista (2020). Ma certamente per Palma la più grande soddisfazione si realizzò proprio nel 2021, con la ristampa monumentale della sua traduzione maltese della Divina Commedia, con la quale ha onorato non soltanto Dante ma anche la letteratura italiana e quella maltese.