Venerdì , 01 Novembre 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
TellusFolio > Sport e Montagna > L'universo a spicchi
 
Share on Facebook Share on Twitter Share on Linkedin Delicious
Alberto Figliolia. In memoria di John Fultz
18 Gennaio 2023
 

Uno dei primi Giganti del basket da me comprati aveva John Fultz in copertina. Kociss, già coi capelli lunghi, iconico. È stato davvero un grande giocatore e una persona oltremodo intelligente, originale, mai scontata, mai banale.

John Leslie Fultz, nato a Boston il 20 ottobre 1948 e morto a Bologna, sua città adottiva, il 13 gennaio 2023. John, 199 cm, ala grande o ala piccola, tiratore e attaccante eccezionale, vincitore della classifica marcatori nel campionato italiano di serie A 1971-72 con la maglia dell’amata Virtus Bologna. Anche se in Italia era arrivato dapprima in Lombardia, dopo la carriera universitaria a Rhode Island Rams durante i cui anni aveva avuto modo di confrontarsi, mai sfigurando, con quel genio dell’atletismo che era Julius Erving, alias Doctor J (scusate se è poco!).

Con i varesini John, tesserato come straniero di coppa, conquistò una Intercontinentale e giocò una finale di Coppa dei Campioni, in cui fu il miglior marcatore (22 punti), con il CSKA Mosca.

Poi, come detto, quegli intensi brillantissimi anni a Bologna, da sempre Basket City. Tre anni all’ombra della Garisenda, nella Dotta e Grassa, predicando basket, bel gioco e non rinunciando al proprio patrimonio di idee e ideali. I suoi modi da hippy, la fascia a cingergli i lunghi capelli, un genere di vita alternativo, nel bene e anche in qualche eccesso, lo rendono un personaggio estremamente popolare. Ma lui è uno di quelli genuini, non artefatto. Ed è un campione sul parquet. Con i felsinei vince una Coppa Italia, ma dovrà emigrare prima al Viganello, in Elvezia, con cui vincerà una Coppa di Svizzera, poi all’Austria Vienna. Un breve ritorno in Italia, a Pordenone e, infine, l’esperienza in Portogallo con lo Sporting Lisbona, con cui conquista il massimo torneo lusitano.

John ha accompagnato un pezzo della storia personale di noi ragazzi di quella generazione, per cui la gioia di poter giocare a basket, anche su un campo in terra battuta – polveroso o fangoso secondo il meteo – era impagabile. E in quelle interminabili partite cercavamo di imitare le gesta dei cestisti evocate da quel genio che era Aldo Giordani.

John era un idolo ed era un uomo capace di andare oltre gli stereotipi. Praticava meditazione e yoga, aveva opinioni forti e libere. Un gran giocatore, un visionario di talento.

Ho letto molti anni dopo la sua autobiografia, Mi chiamavano Kociss (Minerva Edizioni, 2011): onesta, sincera e coraggiosa. Come lui era.

Sempre nel nostro cuore, John.

 

Alberto Figliolia


 
 
 
Commenti
Lascia un commentoNessun commento da leggere
 
Indietro      Home Page
STRUMENTI
Versione stampabile
Gli articoli più letti
Invia questo articolo
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 70.5%
NO
 29.5%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy