Forse il Bambinello quest’anno nascerà nei paraggi della discarica di Albano Laziale in una delle tende allestite dal presidio permanente dove da quattro mesi si aspetta un segno di speranza
Non si sblocca la situazione drammatica della discarica di Roncigliano nell’area dei Castelli Romani, altamente deleteria in tutti i sensi, inaccettabile per chi conserva ancora un briciolo di umanità e di rispetto per il vivere civile in questa società piegata e piagata. Tutto è stato detto e ridetto in questo ultimo decennio di lotta legittima e legittimata, tutto è stato provato e comprovato sulla illiceità di un sistema fuorilegge e fuori controllo che opera ormai alla luce del giorno, impunemente e sfacciatamente, nel silenzio/assenso delle istituzioni informate e dormienti.
Un danno morale che si aggiunge ai gravissimi effetti venefici che stanno minando in profondità le condizioni di vita di un vasto territorio e dei suoi abitanti e che andrebbe risarcito a dovere, mentre invece si continuano a produrre guasti senza rimedio con ricadute micidiali e incalcolabili nel presente e per il tempo che verrà.
Il presidio di sabato 20 novembre a Roma, promosso dal Coordinamento No Inc e comitati e associazioni a sostegno dei residenti e contro ogni nocività ‒ stabilito in prima battuta in Piazza del Campidoglio e relegato poi di autorità in piazza Bocca della Verità ‒ ha registrato una importante partecipazione popolare e la presenza di diversi rappresentanti di realtà consimili nella regione Lazio in perenne emergenza rifiuti, ma è mancato l’incontro richiesto con la nuova assessora all’Ambiente, Sabrina Alfonsi, e tantomeno si è visto il sindaco Gualtieri a cui chiedere la revoca dell’ordinanza Raggi e denunciare lo sconcio della monnezza romana riversata quotidianamente a Roncigliano.
Sono invece intervenuti Marco Cacciatore, presidente della X Commissione regionale Rifiuti e Nando Bonessio, vice presidente della Commissione Ambiente del Comune di Roma. Disponibilità dichiarata, promesse sono state fatte, si vedrà nei prossimi venti giorni se effettivamente mantenute e con quali esiti.
“Naturalmente non abbiamo affatto gradito il diniego della questura a Piazza del Campidoglio e il confinamento alla Bocca della Verità” fanno sapere dal Coordinamento No Inc. “Neanche dimentichiamo le responsabilità della Direzione regionale Rifiuti che nel 2019/20 ha prorogato con due determine la validità dell’AIA aprendo la strada all’ordinanza Raggi.
Discuteremo nei prossimi giorni l’ipotesi di un presidio e la richiesta di interloquire col prefetto Piantedosi a cui ha assicurato la partecipazione il consigliere Cacciatore. Depositeremo nei prossimi giorni alla Procura della Repubblica di Velletri un’integrazione all’esposto del 24 settembre e la richiesta di incontro col Procuratore capo Amato”.
E la lotta continua…
Maria Lanciotti
Coordinamento Contro l'inceneritore
di Albano Contro tutte le nocività
(noblogs.org)