Mentre tutto sembra tacere, alla discarica di Roncigliano ‒ ricordiamolo ‒ arrivano ogni giorno quantità indecenti di rifiuti romani in piena fermentazione, destinati ad avvelenare ogni elemento vitale a largo raggio dalla buca infetta
Alla vecchia discarica di Roncigliano si va per il terzo mese di presidio permanente e nulla ancora si è realmente ottenuto se non ipocrite comparsate e promesse a sfascio non mantenute. Si attendevano notizie ‒ e urgenti provvedimenti ‒ dal NOE e dall’Arpa Lazio dopo i risultati catastrofici degli ultimi prelievi effettuati in alcuni pozzi spia all’interno della discarica che attestano ‒ con una decina di anni di ingiustificabile ritardo – la gravità dell’inquinamento delle falde idriche, che intanto si è propagato ben oltre l’area della discarica compromettendo i pozzi privati dei villaggi ardeatini e comuni confinanti.
Si attendevano risvolti dopo l’incontro lo scorso 26 settembre al Tribunale di Velletri di una rappresentanza dei manifestanti con il procuratore capo dott. Amato, all’apparenza molto ben disposto, e ancora si attende si spera non invano.
E intanto a Roncigliano, luogo simbolo di uno sfregio indegno al territorio e chi lo abita e di una resistenza popolare che ‒ fra alterne vicende ‒ va avanti ormai da oltre un decennio senza mai intaccare il principio del rispetto della legalità, la mobilitazione si è spostata di volta in volta sotto le varie sedi istituzionali preposte a vario titolo alla gestione dei rifiuti laziali. Il più recente incontro ‒ 19 ottobre ‒ è avvenuto presso la sede centrale della Asl Roma 6 ad Albano con diversi dirigenti e corresponsabili, mentre il prossimo incontro è stabilito per lunedì 25 ottobre con il sindaco Borelli.
Ma tali scarne notizie lasciano il tempo che trovano se non si vive a fondo il dramma che si sta consumando alle porte della Città eterna dove imperano incontrastati illegalità e malcostume stratificati e difficilmente rimovibili, se non ci si muove di concerto, e alla svelta, dall’alto e dal basso.
A pagare per l’immane danno ambientale che si va producendo sconsideratamente, senza l’ombra di un ripensamento, toccherà ai nostri discendenti e non saranno benevoli dinanzi a tanta protervia. Non vi può essere assoluzione se non c’è ammissione di colpa e proposito di riscatto. Ma i sermoni lasciamoli ai predicatori di turno e che ognuno si accolli il peso che gli compete, come individuo e come società.
Mentre tutto sembra tacere, alla discarica di Roncigliano ‒ ricordiamolo ‒ arrivano ogni giorno quantità indecenti di rifiuti romani in piena fermentazione, destinati ad avvelenare ogni elemento vitale a largo raggio dalla buca infetta. E a presidiare la zona gli irriducibili No Inc affiancati da tante realtà solidali, a sostegno dei residenti e contro tutte le nocività e sistemi bacati.
Non lasciamoli soli, stanno lottando per la vivibilità di tutti.
Maria Lanciotti
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