Ad Imperia, nella frazione di Piani, sorge il Santuario di Nostra Signora Assunta, l’antica pieve battesimale di tutte le comunità della Valle di Porto Maurizio. La chiesa, di origine medievale, anteriore all’anno mille, fu dedicata all’Assunta, secondo un culto religioso introdotto dai monaci benedettini. Subì notevoli ampliamenti e modifiche, a partire dalla fine del 1500, e soprattutto nel 1709, grazie agli interventi di Giacomo Filippo Marvaldi e Giacomo Barnato, che, però, non modificarono l’antico impianto basilicale.
Durante i secoli la chiesa dell’Assunta fu sempre ritenuta uno dei santuari più popolari e frequentati di tutto il territorio del Ponente ligure. A testimonianza di ciò, all’interno del santuario, oltre a numerose ed importanti opere d’arte e decorazioni, si trovano, ancora in parte conservati, pregevoli e misteriosi cicli di affreschi ad opera del pittore, predicatore itinerante di origini piemontesi, Tomaso Biazaci, che li realizzò nel 1488.
Gli affreschi, secondo i Vangeli apocrifi e la tradizione popolare medievale, rappresentavano il transito della Beata Vergine e la “teoria delle Sibille”, profetesse pagane che “esponevano”, su cartigli, le loro profezie in merito all’avvento del Salvatore. La pittura del Biazaci, autore di numerosi affreschi nelle chiese del Ponente ligure, è caratterizzata da uno stile popolaresco e narrativo. Biazaci è uno dei massimi rappresentanti di una stagione culturale della fine del Medioevo, dove l’arte diventa il mass media insostituibile del sapere popolare.
Christian Flammia, testo e foto