Traversavo cupo il deserto,
vestito di stracci a brandelli;
i piedi nudi nella sabbia calda,
sempre più calda
e i pensieri incustoditi
che si sfaldavano al sole, evaporando.
Ma ecco, forse, un’oasi:
che strano luogo, che imponente figura;
sembrava il rifugio
in vetta a una montagna.
Seduto sulla panca in legno,
di noce o di castagno,
ho mangiato polenta, gialla
come la sabbia del deserto.
Tutti gli occhi mi osservavano, sgomenti:
non indossavo la camicia a quadri
di flanella, i pantaloni
alla zuava, gli scarponi.
Ho bevuto una birra, gialla
come la sabbia del deserto.
E ricomparivano pensieri
intrisi d’un fremito limpido;
rimuginavano spicchi di sogni
soffici, leggeri e candidi
come la neve.
Michele Tarabini, testo e foto