L’obiettivo di ogni persona dovrebbe essere quello di mantenersi in salute per poter vivere in pienezza, non deperire psicologicamente e fisicamente, nell’ossessione di mantenersi in salute. Esiste infatti un’enorme differenza tra non provare alcun sintomo e godere della piena salute. Salute significa un funzionamento ottimale di corpo, mente e spirito. L’individuo sano è felice e percepisce la vita come un’esistenza densa di significato.
Gli uomini (e certo non è un caso che siano quasi tutti uomini) che compongono la nostra classe dirigente (compresi epidemiologi e infettivologi), sono al corrente di questo? Si direbbe di no, visto che continuano pervicacemente nella strategia della “cautela per arginare il virus”. Un virus che non fa più paura a nessuna persona sana di mente e dotata di un minimo di avvedutezza nei comportamenti. E la cosa tragica è che lo fanno sì per tutelarsi (“hai visto mai che qualche magistrato ci metta sotto inchiesta per epidemia colposa”), ma soprattutto per scarsa intelligenza: hanno confuso il vivere con il tirare a campare.
Michele Tarabini