L’armonia viene da quello che sai, è un’affermazione di quello che già sai […] Quindi la disarmonia è molto più interessante, è un’affermazione di vita molto più dell’armonia, perché alla fine, nel corso della storia, trasformiamo sempre la disarmonia in armonia.
Sean Scully (1996)
Preziose tessiture di colore (“super-griglie labirintiche”), acrilico od olio che sia. Rombi, diagonali, linee. Monocromi o combinazioni cromatiche da arcobaleni, perdonate l'ossimoro, terrosi. Proiezioni in verticale od orizzontale di paesaggi interiori. Astrazioni geometriche. Rivisitazioni di panorami metropolitani. Porte e finestre che l'immaginazione fa aprire su chissà quali mondi (interni? Esterni?). Ardite fughe asimmetriche. Onde. Orizzonti. Per materiali di supporto: tele, lino, legno, alluminio.
Sorprendente e stupefacente la mostra “Sean Scully. Long Light” che all'artista, irlandese di nascita (1945) ma trasferitosi con la famiglia a Londra all'età di 4 anni, dedica Villa Panza, uno dei gioielli gestiti dal FAI. Magnifica peraltro la commistione fra l'aspetto elegante, classico e monumentale della Villa, e i contenuti della mostra di un maestro dell'arte contemporanea con il suo astrattismo e geometrismo visionario, che nelle installazioni si fa oltremodo tangibile. Una compenetrazione serena, perfetta, che impregna di sé anche il visitatore.
Se la cifra ispirativa di Scully è decisamente non-figurativa, in questo splendido e accorto assemblaggio della sua produzione, non manca di stupire la meravigliosa serie, contrassegnata da cerchi e serpentine, Madonna (“reinterpretazione contemporanea dell’eterna relazione tra madre e figlio”). Così come, fra arte e artigianato, si sviluppano preziosamente le finestre di vetro colorato della serra/giardino d'inverno, fuori dalla Villa, un intervento di Scully che pare quasi ri-plasmare la luce come un caleidoscopio. Uno site specific dal titolo Looking Outward, che rimarrà, quindi nella collezione permanente della Villa stessa.
Non ultime, nella carrellata di opere e manufatti, le fotografie di muri, pietre, pareti, finestre e porte – misteriose soglie – e marine di euclidea grazia. E ancora inchiostri e acquarelli su carta, video e sculture e installazioni: l'equilibro, quasi mistico, di Tower (2009, maquette in pietra, 75 x 20 x 20 cm) o l'imponenza di Sleeper Stark, tutta di traversine ferroviarie (240 x 120 x 120 cm), una sorta di visione materica in un ambiente di luce bianca che sfiora l'idea dell'ultraterreno, come una sacra pira della moderna società o, semplicemente, un anelito.
Un'arte, la sua, – minimalista alcuni direbbero, invero grandiosa – che vien voglia di toccare, che respira, che aspira. Illusione e memoria. Intelletto ed emozione. Per una ricerca che è sia fisica sia spirituale.
Sean Scully è più che un artista di straordinaria versatilità; è un esploratore che si muove fra il quotidiano delle attività umane e il senso arcano del nostro esistere.
Alberto Figliolia
Sean Scully. Long Light, a cura di Anna Bernardini. Con il patrocinio di Regione Lombardia, Provincia di Varese e Comune di Varese. Fino al 6 gennaio 2020. Villa e Collezione Panza, Piazza Litta 1, Varese.
Info: tel. 0332283960; e-mail faibiumo@fondoambiente.it; sito Internet www.scullyforvillapanza.it.
Per ulteriori informazioni sul FAI: www.fondoambiente.it.
Orari di apertura: tutti i giorni, esclusi i lunedì non festivi, dalle ore 10 alle 18 (chiusura biglietteria alle 17:15).
Ingressi: intero € 15, iscritti FAI € 6, studenti (19-25 anni) € 10, ridotto (6- 18 anni) € 7, speciale famiglia (2 adulti + 2 bambini) € 32, gratuito fino ai 5 anni.
Catalogo di Magonza Editore.