Io sono il Conte di Toulouse-Lautrec. Ho la statura del mio nome.
Dopo l'assenzio, l'odore che gli piaceva di più era quello dell'inchiostro di stampa, József Rippl-Rónai
Era feroce con sé stesso. Come avrebbe potuto non esserlo con gli altri? Era un osservatore implacabile ma il suo pennello non mentiva, Félix Fénéon
La Belle Époque. La joie de vivre, panica. L'avvento del cinema. Il simbolo di ferro e progresso che la Tour Eiffel nel suo innalzarsi rappresentava. La matita e i pennelli, i disegni e le litografie, di Henri de Toulouse-Lautrec, Visconte di Lautrec, Barone di Montfa, di Labruguière, di Puy-Saint-Pierre, di Castayrac, Signore della Roquette. Una magia senza tempo. Alla Villa Reale di Monza si può visitare la mostra dedicata al piccolo immenso artista, gran frequentatore di locali, tabarin, ippodromi, bordelli (le cui ragazze venivano interpretate da Henri con delicatezza e rispetto), fra demi-monde e luce e intenti di gloria. Fisicissima era l'arte di Henri, schizzi di allegria selvaggia, e robuste dosi di nostalgia. Carne e spirito, eros e alti aneliti. E nulla più del disegno e della litografia ne rende la facilità e felicità creativa. Cavalli, artiste/i, femmes fatales, occasioni mondane, cafè chantant, profili grotteschi, teatri, manifesti pubblicitari ovviamente, il sorprendente spettro dell'umanità che trascorre agli occhi e alle sapienti dita di questo sublime maneggiatore di matite e facitore di colori. Quando la mia matita si muove bisogna lasciarla andare. Niente di più!
Al multiforme panorama delle opere di HTL si aggiungono, nell'indovinato itinerario espositivo, immagini e film di quella scintillante capitale di cultura e divertimento che Parigi era: visioni trafficate di strade e persone, il can-can, incisioni sonore e riproduzioni di "performances", caricature, Aristide Bruant, Yvette Guilbert, Jane Avril, il Moulin Rouge, les Folies Bergère, e anche, in una saletta rossa, una selezione di rari filmati erotici (osés per l'epoca, noi contemporanei quasi ne sorridiamo; pur tuttavia nel loro malizioso candore sanno ancora accendere la fantasia...).
Breve fu la vita del nobile Henri, sofferta e fulgida, tormentata e piena, dolorosa e gaudente (assolutamente divertenti gli scatti fotografici che lo ritraevano en travesti o in pose volutamente buffonesche). E i suoi disegni... un'incommensurabile bellezza, viva testimonianza di un tempo così carico di promesse e tanto lontano dagli orrori della guerra a venire.
Un ulteriore consiglio... alla visita alla mostra dedicata al gran genio di HTL si può abbinare nella stessa giornata quella alla spettacolare Cappella della Regina Teodolinda – da sindrome di Stendhal il ciclo di affreschi degli Zavattari – nel Duomo di Monza, con, dulcis in fundo, l'ostensione della meravigliosa Corona Ferrea.
Alberto Figliolia
Henri Toulouse-Lautrec. La Ville Lumière. Mostra curata da Stefano Zuffi, con il patrocinio del Comune di Monza, prodotta e organizzata da Arthemisia con Nuova Villa Reale di Monza, in collaborazione con l’Herakleidon Museum di Atene. Villa Reale, viale Brianza 1, Monza. Fino al 29 settembre 2019.
Orari: da martedì a domenica dalle 10 alle 19 (ultimo ingresso alle 18); lunedì chiuso.
Informazioni e prenotazioni: call center, tel. 039.2240024 (attivo lunedì-venerdì, ore 9-18; sabato, ore 9-13; non attivo domenica e festivi). E-mail villarealemonza@vivaticket.com; social @glieventidivillarealemonza; sito Internet www.villarealedimonza.it/mostre/toulouselautrec.