Reticoli d'ombre.
Reticolati che lacerano pensieri
[e speranze.
La canicola spacca i timpani.
Il sudore, la sabbia.
Orme di gomme che non svaniscono mai.
Dune come onde di un arido mare:
camion le solcano colmi di
[respiri strozzati.
Linee di fuoco nel cielo rovesciato.
Sclere maculate di fatica e angoscia.
Grani di tempo nel vuoto pneumatico.
Corpi in stracci che si trascinano
verso il miraggio di una riva
che non c'è... che non c'è...
(o l'hanno spostata? Più in là...
sempre più in là).
Poi, infinite camicie al vento,
ossa-muscoli-nervi in attesa del viaggio,
volti senza parola; solo il soffio del buio
in ogni cuore smangiato dalla paura
e l'incognito mondo di sotto...
l'incognito mondo di sotto...
dove incrociandosi nel mistero
fluttuano le correnti
e i sogni son leviatani
che ingoiano qualsiasi grido,
qualsiasi sillaba
ma giorno verrà...
giorno verrà
in cui qualcuno sull'altra sponda raccoglierà
una conchiglia sulla battigia,
l'accosterà all'orecchio
e udrà il coro dei fratelli...
udrà il coro dei fratelli perduti...
Alberto Figliolia
* Guardando l'omonimo libro illustrato di Paola Formica