Crudeltà,
come l’ingiustizia
che mi turba
nel silenzio
io che ti incontro
e penso
di essere sulle nuvole
con un punto di pioggia
ritorno giù
sulla terra ferma
e non ci sei più.
(Virginia D.)
Oltre settanta autori e una schiera di bambini del Progetto “Pensieri e parole”, intrapreso in una scuola primaria torinese per mezzo di un'insegnante che aveva deciso di insegnare a leggere e scrivere attraverso la poesia. Ed è con le parole della piccola Virginia che abbiamo aperto questo articolo: toccanti nella loro semplicità/complessità... io che ti incontro/ e penso/ di essere sulle nuvole/ con un punto di pioggia/ ritorno giù/ sulla terra ferma/ e non ci sei più.
Già.. perché l'amara storia che ha trascinato alla morte un nostro giovane connazionale, il pietroso destino del suo povero corpo abbandonato dopo efferate torture, lo strazio della famiglia lontana, hanno coinvolto tutti noi, che in quella vicenda siamo entrati con tutto il nostro essere e l'invincibile bisogno di giustizia e onestà e verità. Quella verità che tanto fa paura al potere e ai suoi meschini apparati, che viene celata come polvere sotto il tappeto dai governi. Poiché ciò che conta è il fare affari, il mantenimento del proprio ruolo (sovente prevaricatore), con tutti i benefici che ne derivano, la cinica praticità della politica.
Eppure l'opinione pubblica nel caso di Giulio Regeni – ventottenne friulano, dottorando di Cambridge, rapito, torturato e assassinato in Egitto, per la sola colpa di stare effettuando ricerche e interviste: che pericolo la conoscenza! – si è immedesimata con la triste sorte del giovane (e con quelle che erano le sue aspettative e la visione del mondo) e nel dolore della famiglia. Giulio Regeni è diventato il figlio e il fratello di tutti noi.
L'attenzione della gente, nonostante il parere e il volere contrario del potere, si è mantenuta estremamente alta e iniziative sono sorte e sorgono in ogni dove per non far cadere la memoria, per invocare la verità. Fra le associazioni che maggiormente hanno cercato di frantumare il nero muro di omertà si sono distinti quelli del Festival Internazionale di Poesia di Milano e la casa editrice Rayuela che, oltre ai vari incontri e reading già organizzati, sono giunti alla pubblicazione di un'antologia (collettiva) dedicata allo sfortunato giovane studioso: Poesia (urgente) per Giulio Regeni. E fra gli enti virtuosi si pone anche il Comune di Cesano Boscone (hinterland milanese), che tuttora sulla facciata della sua sede ha lo striscione giallo con la scritta “Verità per Giulio Regeni”.
Insieme il Festival Internazionale di Poesia di Milano, Rayuela Edizioni e il Comune di Cesano Boscone hanno organizzato per sabato 2 febbraio (il cadavere sfigurato del ragazzo venne ritrovato il 3 febbraio ai margini di una strada lungo il deserto) un incontro-reading, con le caratteristiche dell'interazione con il pubblico. L'appuntamento si terrà alle ore 17 a Cesano Boscone, in Villa Marazzi-Sala delle Carrozze (via Dante Alighieri 47).
«Tre anni fa, mentre il nostro Festival nasceva, arrivò la notizia della scomparsa di un giovane ricercatore italiano in Egitto. Si chiamava Giulio Regeni. Al dolore della sua famiglia, all’indignazione, alle richieste di verità che da diverse parti, lentamente, si sollevavano, abbiamo unito le nostre. E da allora non abbiamo mai smesso di farlo.
Così è nato: “Poesia (urgente) per Giulio Regeni”. Un appello lanciato ai poeti, ovunque si trovassero, a coloro che credono nella forza della parola contro l’iniquità, la violenza e la sopraffazione… l’invito a scrivere una poesia dedicata alla sua figura. Un’affermazione della vita contro l’oscurantismo della negazione.
Abbiamo l'età della sua assenza, abbiamo detto allora. Continuiamo a dirlo. La risposta è stata sorprendente. Centinaia di testi sono arrivati e ripartiti, in un volo poetico – nel vero senso della parola – tramutati in voci, mani che se li contendono, commozione collettiva, solidarietà e partecipazione. L’insieme, lo speriamo, sarà una testimonianza vibrante e duratura. Un modo come un altro – il nostro – di continuare a esigere verità», così si esprimono all'unisono Milton Fernandez, uno dei motori del Festival Internazionale di Poesia di Milano, e tutti i volontari che vi gravitano intorno.
In tale occasione sarà disponibile anche l'antologia. Dalla prefazione di Paolo Pobbiati di Amnesty Intyernational: «[...] tre anni di omertà, depistaggi, tentativi di insabbiamento e un cronico, totale quanto vergognoso ostruzionismo da parte delle autorità egiziane. Parafrasando Pierpaolo Pasolini, possiamo dire che sappiamo in buona parte come sono avvenuti i fatti, sappiamo chi sono i responsabili, conosciamo alcuni dei loro nomi, ma ci manca la possibilità di portarli in tribunale a rispondere di ciò che hanno fatto. Senza nemmeno aver bisogno di essere degli intellettuali, come chiosava lui, perché per mettere insieme i pezzi che sono emersi da questa palude di silenzi colpevoli bastano le risorse a disposizione di qualsiasi persona di buon senso.
Rimaniamo perciò con quella sensazione di disgusto e impotenza che è comune a quella che ci investe per i tanti casi simili che continuano a colpire tanti ragazzi e ragazze, colpevoli soltanto di volere un mondo diverso e migliore, o semplicemente per essersi trovati nel posto sbagliato al momento sbagliato. Colpiscono loro e le loro famiglie alle quali, oltre al devastante dolore che solo una perdita così terribile può dare, si carica la pena aggiuntiva di dover lottare per anni – non sempre purtroppo con successo – per sapere, per avere giustizia, o almeno una tomba su cui piangere».
Completiamo riportando due poesie dell'antologia. E un brivido ci corre lungo la schiena, con la rabbia nella mente, con la pena nel cuore.
Memento Giulio Regeni di Alfredo Lombardi
Ai venti del Magreb, verso ovest,
han disteso la mia pelle.
Pergamena vergata col sangue dell’odio.
Incomprensibili glifi di antichi egizi papiri.
Grafemi di torture. Ricami di dolore
nella verde valle del fertile Nilo
dove incrociai lo sguardo del sole.
Strano. Non li richiusi.
Occhi giovani, per sempre.
Per sempre sbarrati sull’immonda meraviglia
della mia verde morte.
#whereisgiulio di Cristiano Sormani Valli
ti hanno nascosto in un cassetto senza fondo,
come a nascondere un cuore in un pozzo.
ti hanno messo nel buio per non far sentire il battito
per legare mani e polsi alle parole, alla sincerità.
ti hanno messo pietre in bocca, fatto masticare
un cielo pesante, irreale,
rosso come il demone che brucia la pelle.
ti hanno masticato, sputato in un angolo
di strada mentre le lacrime
scendevano sulle guance della terra.
sette costole rotte, tutte le dita di mani e piedi,
coltellate sui tuoi passi che camminavano il mondo,
lividi che hanno spaccato l’amore.
sei sparito con un colpo alla nuca,
mentre tua madre stava sotto alla croce
del silenzio, ad urlare il tuo nome.
ti abbiamo cercato tanto,
abbiamo pregato la verità
perché si facesse largo fra la folla del dispiacere,
perché strappasse la veste della menzogna al potere.
e alla fine, come se niente fosse,
come se il destino non avesse denti aguzzi
e sguardo dritto d’assassino,
ti abbiamo trovato seduto sui gradini
dell’università, la tua.
ci stavi aspettando con quel tuo muso
da bambino grande.
eri là che tenevi il sole fra le dita
come se fosse una matita.
così, dopo aver sorriso,
ci hai guardato le mani,
negli occhi, uno per uno e
mentre diventavi primavera,
ti sei messo a raccontare
una storia, la tua.
e il cielo s’è fatto grande
come una promessa,
per non dimenticare.
Come non commuoversi? Per una volta consentite a chi verga queste righe di andare oltre i “limiti” di un articolo. Che quest'ultimo possa divenire un appello a voi tutti: non dimenticate Giulio! Verità per Giulio Regeni!
Alberto Figliolia
AA.VV.
Poesia (urgente) per Giulio Regeni
Rayuela Edizioni, € 15,00