Il “nuovo” governo della Lombardia sembra essersi accorto che siamo nel 2018 e, dal momento dell’insediamento, ha lavorato “alacremente” aprendo un tavolo con il governo e confezionando una delibera che, proprio perché in ritardo, avrebbe dovuto essere la migliore di tutta Italia. L’argomento? La Cannabis Terapeutica.
Stesso Assessore alla Sanità della scorsa legislatura, stessi funzionari, stessa maggioranza (inferiore a quella di Fontana), stessa opposizione, che peraltro aveva presentato due proposte di legge per la regolamentazione dei farmaci cannabinoidi, stesso De Corato che, ora come allora, sbucava dai vicoli bui spaventandoti con storie in cui i bambini mangiano un’infiorescenza e muoiono.
Cosa manca rispetto allo scorso quinquennio? La proposta di legge popolare, con obbligo di discussione mai rispettato dal consiglio, firmata da oltre 6.000 cittadini. Dopo due anni di silenzio, il 9 gennaio 2018, in piena campagna elettorale, è stata votata, dalla III Commissione prima e dal Consiglio regionale poi, la NON discussione degli articoli della proposta, rendendo carta straccia la legge e i diritti politici dei cittadini. Se in due anni l’avessero almeno letta, si sarebbero resi conto che conteneva il coinvolgimento dei centri per le cure palliative e un programma definito sul monitoraggio delle richieste e del fabbisogno lombardo di farmaco, che la “delibera più bella d’Italia” non prevede.
Ad ogni modo, meglio tardi che mai, la delibera approvata il 2 agosto scorso dona speranza alle migliaia di malati che prima potevano contare su solo 20 medici prescrittori in tutta la regione, sulle famiglie per i soldi necessari a pagare i piani terapeutici, sui Santi e sugli spaccini. Dopo 10 anni di ritardi è il caso di festeggiare.
Noi invece torniamo subito al lavoro con accessi agli atti e raccolte dati, perché finalmente la Lombardia può giocare il ruolo chiave che avrebbe sempre dovuto avere, nel condizionare la quantità di Cannabis prodotta e importata a livello nazionale. Quindi “in canna”, che sarà un autunno impegnativo.
Barbara Bonvicini
Associazione Enzo Tortora – Radicali Milano
Ps. A tutti coloro che al freddo e al caldo hanno raccolto le firme va il merito di avere, per primi, aperto un varco di discussione, di informazione e di riforma. Se non ci foste stati, chissà quanto tempo ancora sarebbe servito.