L’arte per dire no agli abusi da parte dei regimi che negano il valore della libertà, per difendere la civiltà, la democrazia, il diritto. Dopo la grande mostra milanese “Apolidi, identità non disperse” e in contemporanea con la mostra, che inizierà il mese prossimo a Sassocorvaro (PU) e presenterà le opere degli Artisti dell’Olocausto, segnaliamo un evento d’arte e civiltà in Francia. Ad Angoulême, presso il CSCS/MJC Spazio Louis Aragon l’artista di origine congolese René Bokoul terrà una personale dall’8 al 29 giugno, il cui tema è “Dictatures d’Oyo: liberé Mokoko”.
«La mostra è organizzata a sostegno del generale Jean Marie Michel Mokoko», spiega il pittore, «candidato che vinse le elezioni presidenziali anticipate del 20 marzo 2016, arrestato arbitrariamente dal regime di Brazzaville – guidato dal dittatore Denis Sassou Nguesso – e condannato l’11 maggio scorso, dopo un processo durato cinque giorni, a 20 anni di detenzione».
La mostra di René Bokoul si propone di portare all’attenzione della comunità internazionale questa nuova azione iniqua da parte del dittatore, che ha annientato con l’arroganza e la violenza di chi è nemico della libertà la colonna portante della democrazia congolese. Mokoko non ha avuto la possibilità di proferire una sola parola a propria difesa, durante le udienze, perché l’intero processo non è stato che una crudele farsa e l’imputato non ha potuto disporre di alcuna garanzia né della possibilità di ottenere clemenza. «Dopo cento anni di sottomissione a poteri corrotti e senza scrupoli», conclude amaramente Bokoul, «il Congo è ora colpito da una nuova condanna, che non riguarda solo Mokoko, ma la speranza stessa di poter salutare il giorno della libertà. Libertà che ora chiediamo a gran voce. Libertà per Mokoko, prigioniero di una delle dittature più feroci del pianeta e simbolo della nuova Africa, che insegue un progetto di uguaglianza, democrazia e civiltà».
Roberto Malini