Domenica , 10 Novembre 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
TellusFolio > Scuola > Obiettivo educazione
 
Share on Facebook Share on Twitter Share on Linkedin Delicious
Sandra Chistolini. Gli adolescenti e la tolleranza nel mondo della post-verità
08 Maggio 2018
 

Parlare di tolleranza non è facile in un tempo di crisi e di caduta dei valori di riferimento per la convivenza democratica. Il mondo della post-verità ha minato la stessa comprensione della partecipazione civile e ha distrutto i fondamenti della razionalità politica nella quale si credeva. L’apparenza delle forme è diventata più importante della realtà e l’erosione della solidarietà affonda le radici nella costruzione delle divisioni. La stessa nozione polisemantica di tolleranza racchiude interpretazioni positive e negative. La tolleranza che accoglie è di segno positivo, la tolleranza che sopporta è di segno negativo; così come il rispetto e la comprensione dell’altro apre alla comunità, mentre la passività ed il ritiro su se stessi veicola il senso di rifiuto di chi ci vive accanto. Di fatto, la tolleranza significa pazienza, perdono, autonomia della persona e riconoscimento dei diritti umani. La società è regolata dalla tolleranza e quando esplode l’intolleranza si smembrano i tessuti connettivi del vivere insieme.

In pedagogia si dice spesso che comprendere l’altro in un contesto di tolleranza implichi la consapevolezza della presenza di idee, concezioni diverse dalle proprie che è necessario non abbattere per il solo fatto che le consideriamo fuori del recinto intellettuale ben delimitato. La tolleranza s’interseca con il discorso interculturale e predispone alla cittadinanza attiva.

Per conoscere che cosa gli adolescenti pensano sulla tolleranza, stiamo facendo un viaggio attraverso varie culture con l’intento di chiedere che cosa la parola “tolleranza” significhi per ragazzi e ragazze di 11-15 anni. Dall’Italia all’Albania, dalla Cina al Senegal, dal Portogallo alla Polonia, dalla Germania agli USA, dalla Lettonia a Capo Verde abbiamo posto la stessa domanda e chiesto agli insegnanti di proporre il tema in classe senza spiegarlo, lasciando che il pensiero libero dei giovani si esprimesse al meglio. Nel corso della ricerca esplorativa ci sono stati in tutto il mondo vari eventi di intolleranza, di terrorismo, di conflitto. Pensiamo a Charlie Hebdo del gennaio 2015 e alla successiva Dichiarazione di Parigi, marzo 2015, sulla promozione della cittadinanza e dei valori comuni di libertà, tolleranza, e non discriminazione attraverso l’educazione.

I dati che stiamo raccogliendo dimostrano che per alcuni ragazzi tollerare equivale e chiudere i confini e a difendersi escludendo chi è troppo diverso dallo standard comunemente accettato (Cina), per altri ragazzi tollerare vuol dire affermare la propria libertà di esistere e non essere preda di forze autoritarie (Senegal). Emerge una certa ambiguità da ricondurre alle età e ai contesti sociali e culturali di riferimento. In generale, gli adolescenti testimoniano dovunque lo stretto legame della tolleranza con la diversità e pur non citando le parole cittadinanza e democrazia, dimostrano che la tolleranza investe il patrimonio politico che stanno costruendo a fatica e nell’incertezza del futuro. Senz’altro la tolleranza pone la questione dell’inclusione e della appartenenza nelle società multietniche e multiculturali e per questo l’educazione a tollerare assume il senso dell’educazione a non respingere e alla condivisione della comune umanità, pur nella varietà delle conformazioni sociali, politiche, culturali.

Non sappiamo quanto nelle nostre scuole si discuta di tolleranza e non sappiamo se la tolleranza sia praticata nei curricoli formativi. Questo interrogativo appare dovunque come rilevante e proprio per questo nel porre il quesito nelle scuole, attraverso gli insegnanti, abbiamo inteso sollevare il dibattito caro a Locke e a Voltaire per ricordare che non si può abbassare la guardia nella illusione che siano tutti naturalmente tolleranti perché viviamo in società contrassegnate per definizione dal rispetto dei diritti umani.

La ricognizione ampia e dettagliata dello scenario adolescenziale portato alla ribalta dalla ricerca sulla tolleranza verrà presentata nella Conferenza internazionale in programma a Varsavia dal 10 al 12 maggio 2018 sul tema Citizenship & Identity in a "Post-Truth" world (www.cicea.eu).

 

Sandra Chistolini


Articoli correlati

 
 
 
Commenti
Lascia un commentoNessun commento da leggere
 
Indietro      Home Page
STRUMENTI
Versione stampabile
Gli articoli più letti
Invia questo articolo
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 70.6%
NO
 29.4%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy