*
nevischio
strano tepore (indosso la sola
[camicia)
orme (sul manto di neve)
in salita
(gioco infantile: calcare il passo di chi mi precede)
(ma questo è doppio del mio)
senza pensieri senza uniformi
(sangue bollente fredda la fronte)
senza stupori
lascio la valle nella foschia
(la mente racconta leggende)
*
sentiero
(a spirale) sul monte
rigoglio sipario estraniante
domande
abbandono la pista
improvviso uno squarcio:
una fonte straripa
*
luce riflessa
donne:
vesti severe lavano panni il petto gonfio la vita stretta ridono
cantano sbattono panni
bambini:
sollevano gonne giocano a: “d’oro e d’argento” “con la fede
e con l’anello” “del serpente che viene giù dal…”
uomini:
guardiani di porci d’agnelli di boschi mantelli stivali (assembrati)
cappelli nemmeno uno sguardo alle donne ai bambini
lontano guaiti
*
rientro
ritrovo le orme (precise profonde)
discontinue le mie (chi seguo perché)
io…
vibrazione
seguimi
imperativo innestato al cervello
ribelle
letto di fiume fra altissime sponde
scavato dall’orgia di piene
asciutto biancheggia
nel crepaccio le orme
*
vacillo
nuda (la camicia strappata)
sul ciglio riversa
dormo (o deliro?)
… la vecchia pastora scruta la linea del cuore (solchi di fede) puzza di
gregge e di anni ritraggo la mano… ma il suono… pervade…
riconduce alla…
NECESSITÀ
laggiù vallata sospesa
lassù perentoria l’impronta
*
una grotta m’attira
meandri
resti di fuochi
pareti compatte
(la valle le luci la fonte)
ronzio fra le ossa del cranio
(il calore le voci)
indietreggio
a tentoni
*
vapori
le orme (mi cedono il passo)
dirette alla vetta
profumi soavi
assenza di peso
cielo fornace
tendaggio
(garza azzurrina) riluce
*
un varco nel vano
vedo animali accoppiarsi strisciare di fusti
e
lontanissimo
avanzare di un uomo (un puntino)
incombe
la notte
mi pento:
(confesso: ho seguito obiettivamente interessata fenomeni
razionalmente spiegabili viaggi galattici velocità di fuga
spazio-tempo relatività chiamo a testimone einstein)
(seguo orme inumane la mia casa atterraggio per ospite
alieno volendo si può trovare la logica)
*
la verità?
uno sparo
rimbomba
pallini a ventaglio
il falco
muore ai miei piedi
(l’occhio mi penetra vitreo: appartengo alla razza
che uccide chi vola)
brilla un falcetto: il bracconiere s’adorna del rostro
b
a
s
t
a
dal viluppo
con furia mi snodo
*
vieni
una mano afferra la mia
mi trae sull’altro versante
(perdo la vista del puntino che sale)
(il sole declina non posso aspettare)
discendo
volando
il tracciato
(fango foglie aggrumate)
un daino mi taglia la strada
ancora uno sparo
la fuga
un riparo
*
nel covo
zingara amante vestita di stracci oro rame coralli
brigante afferra e solleva
frenetico rito d’amore
odore di sesso e di muschio
amore
(impercettibile ai sensi)
amore
(inconcepibile luce)
*
orme su orme
(passi di uguale misura)
al ritorno
quanta strada in un giorno
(non temo la notte imminente)
sorvolo
distese di fiori
inodori
*
oltre
altolà: puntate alla schiena le canne d’una doppietta
(o bidente?)
proseguo incurante
specchio opaco incoronato di canne
giace nel suo fondo insidioso
malinconico e tetro
(falda affiorata o acqua stagnante di monte?)
oltre
scarto bizzarro: seminare il compagno
lo perdo… nel folto del bosco… m’inoltro
*
massi
radici infinite saldano antichissime mura
dimora
varco la soglia
in fondo brilla la luce d’un fuoco
respiri pesanti: dormienti
che fare?
è calata la notte
distesa sullo strato di paglia
osservo
le scintille salire
(dove vanno a morire?)
*
una scala
(di corda): salire?
e questi dormienti: chi sono?
memorie
attrattive
penso di:
spezzare la rappresentazione con la danza dei tizzoni ardenti ma
il fuoco langue
io languo
l’evidenza s’impone
la scala
(chissà dove porta) prendo a salire
*
miracoli
a ogni piolo
(grappoli: di fiori di frutta di api)
in alto chiarore
in basso buio vischioso
proseguo
(non più di corda la scala ma di roccia scavata)
*
chi prega e si danna?
amore mio
voragine e gorgo
amore mio
desiderio passione
amore mio amore mio amore
DISPERATA RICERCA
parvenza illusione (mio spettro)
mia ascesa e caduta
*
precipito
(insanguino la montagna sventrata: perdizione e riparo)
in verticale sul fuoco
atterro senza dolore:
qualcuno mi abbraccia
dentro
che piange con me
la notte stellata
che muore
*
albeggia
narcisi alteri
convulse primule
una forca s’innalza
si spalancano chiese
qui sosto
(Da: Maria Lanciotti, Suono e visione, Cierre Grafica, 2006)