42. Mi fa male osservare ruderi che parlano con un idioma compreso da pochi. Gli architetti da catalogo infarciti di finta modernità snobbano la conoscenza di chi costruiva per servire la terra che permetteva loro di vivere. Prendi il notes e disegni, la mano segue il racconto dei sassi diventati muri, ti dicono che la loro presenza nel prato non era gradita alla falce affilata del contadino, questo li aveva messi nel mucchio ai lati dell'erba e in inverno prima del gelo li trasformò in muri. Essi hanno vissuto duecento anni in perfetta armonia con chi li abitava per tutti i 365 giorni dell'anno poi venne il giorno che il contadino si vergognò di essere agricoltore, architetto e poeta. Mi chiedono come mai ciò sia potuto avvenire. È una domanda cui non so rispondere subito, ho bisogno di pensare.
I muri sono pazienti, guardano la mia mano che li disegna. Ogni traccia della matita segue il pensiero che la sta guidando, la realtà del tempo che vivi si chiarisce: mentre disegni sei obbligato a sentire la storia. Senti nelle mani il peso delle pietre, senti il piacere di costruire quello che serve, hai vent'anni e la morosa che vuoi fare tua moglie, ogni sasso lo disponi come pensi a lei piacerebbe, le ore passano piene di vita. L'oggi non tollera azioni che il tuo io reputa giuste, l'uomo di oggi deve agire come il dogma della finta modernità gli impone. La “legge di mercato” è la più assurda delle leggi, è divenuta religione con dogmi più pesanti delle pietre. Il ciliegio nato fra i muri privi di tetto non sa cosa farsene del mercato, cresce storto per non ubbidire alle sua legge che vorrebbe il suo legno privo di nodi, lui sa che le sue ciliegine nere sono gradite a chi ancora sa vivere.
Rispondo che l'ignoranza ha convinto chi era artista senza saperlo a rinunciare alla vita per ubbidire alla religione dell'avere necessaria per sentirti parte del tempo che vivi. Se riesci a mettere l'ignoranza in un cantuccio sai vivere il futuro: sei allora veramente moderno.
Giuseppe Galimberti
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Disegni per raccontare il pensiero di un'epoca
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