38. All'interno del consiglio dell'ordine esiste una atmosfera strana, sembra dia fastidio chi assegna gran parte della responsabilità del fallimento della nostra economia al nostro mestiere. Stavo progettando il recupero della décauville della Falk servita a costruire gli invasi idroelettrici sulle Orobie, a mio avviso il progetto deve servire a presentare al committente le possibilità offerte da idee che vanno oltre il desiderio di chi non ha la fantasia di uscire dal luogo comune. Non mi piace eseguire progetti burocraticamente corretti ma privi di ogni logica: trasformare una ferrovia “aerea” in pista ciclabile mi sembrava limitativo e decisamente antieconomico. Mi sembrava più interessante rimettere in funzione quella strada ferrata senza escludere il suo uso anche come pista ciclabile.
Quando progetto cerco di capire la storia che ha creato il paesaggio oggetto della progettazione, mi piace ascoltare i racconti di chi l'ha vissuto ed in parte creato, il positivo di una vita vissuta in luoghi difficili mi serve a creare l'idea progettuale, il negativo lo studio attentamente per marginalizzarlo attraverso il progetto. Un villaggio ormai rudere, “Santo Matteo” sembra sia stato il luogo di nascita dell'architetto. Scamozzi, mi diverte immaginarlo bambino in mezzo alle capre che rappresentavano la possibilità di vivere un luogo, mi affascina pensare che la sua grande architettura sia nata nel luogo che è architettura splendida disegnata dalla natura e capita dall'uomo.
La biro disegna fra le gambe di capre una tartaruga, mi chiedono quale sia il suo significato: è il nostro mestiere lento nel comprendere la fine di un'epoca, a noi servirebbe l'agilità di una capra, ma non ci crediamo.
Giuseppe Galimberti
Disegni per raccontare il pensiero di un'epoca
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