Venerdì , 01 Novembre 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
TellusFolio > Critica della cultura > Arte e dintorni
 
Share on Facebook Share on Twitter Share on Linkedin Delicious
YTALIA. Energia Pensiero Bellezza. Tutto è connesso 
A Firenze con Maria Paola Forlani
Gino De Dominicis,
Gino De Dominicis, 'Calamita Cosmica' 
27 Luglio 2017
 

L’Italia è una repubblica fondata sull’arte e la bellezza; si potrebbe perfino affermare che è una repubblica fondata e rifondata dagli artisti. In Assisi, in una delle volte della Basilica Superiore, Cimabue ha scritto Ytalia a margine di una rappresentazione di città, sicuramente Roma, nella quale si riconoscono alcuni edifici: Castel Santangelo, forse San Pietro o San Giovanni in Laterano, il Pantheon, il Palazzo Senatorio e la torre dei Conti. La città eterna, vista dall’alto e racchiusa entro la cerchia di mura, rappresenta per quell’artista una primissima affermazione dell’esistenza della civiltà italiana, a cui guardare, di cui sentirsi parte e farsi promotore. Con quella segnaletica, Cimabue sancisce che i confini nazionali – siamo tra il 1280 e il 1290 – sono prima artistici che politici, e che l’identità nazionale è fatta di cultura classica e umanistica, di bellezza pagana e spiritualità cristiana.

In fondo poco è cambiato nel corso dei secoli di massimo splendore, e fino al Novecento. In tal senso, all’interno della comunità artistica internazionale, l’arte italiana – da Giotto a Piero della Francesca, da Michelangelo a Caravaggio, e da questi fino ai Futuristi e oltre – ha fatto scuola, è stato il modello per il mondo intero, perché nei nostri manufatti artistici si è potuto apprezzare il perfetto equilibrio di classicità e anticlassicità, di eclettismo e purismo, d’invenzione e citazione, d’immanenza e trascendenza.

Partendo dalla citazione medievale di Cimabue, e in concomitanza con lo svolgimento della 57ª Biennale di Venezia, periodo di massima attenzione intorno al contemporaneo nel nostro paese, la città di Firenze ospita – sino al 1° ottobre – Ytalia”, una imponente mostra collettiva sull’arte italiana contemporanea ideata e curata da Sergio Risaliti. La rassegna organizzata dal Mus.e, coinvolge diversi luoghi del paesaggio fiorentino, Ytalia. Energia Pensiero Bellezza” si dispone in un paesaggio architettonico nel quale gli echi storici si sovrappongono per accumulo, ponendosi nel solco di quell’«anacronismo delle immagini», per citare lo storico dell’arte e filosofo francese Georges Didi-Huberman, che ci porta a intendere questo percorso fiorentino non tanto come un palcoscenico, ma come una stratificazione di memorie, di corrispondenze e di analogie, di visioni che si dispiegano tra assonanze e differenze concettuali. Muovendo dai bastioni di Forte Belvedere, dove è allestito il monumentale scheletro Calamita Cosmica di Gino De Dominicis, allineato idealmente con la cupola di Santa Maria del Fiore, si passa alle opere concepite appositamente per questa occasione espositiva, come quelle di Marco Bagnoli, Remo Salvadori, Giovanni Anselmo, Giulio Paolini e Nunzio, oppure già note ma riproposte in allestimenti inediti, quali Lo spirato di Luciano Fabbro o Particolare di Giovanni Anselmo nella cappella Pazzi a Santa Croce.

Un Senza titolo di Jannis Kounellis è proposto a Palazzo Vecchio, mentre Elegia di Giulio Paolini è presentata nella sala di Venere alla Galleria Palatina di Palazzo Pitti, dove è esposta la Venere Italica di Canova. Un quadro di Domenico Bianchi è invece collocato nella cornice lasciata libera dalla Madonna dell’Impannata di Raffaello ora in restauro. Nella sala delle Nicchie sono visibili le Mappe di Alighiero Boetti ed al secondo piano alla Galleria d’arte moderna, le opere di Mario Merz. La fontana del Nettuno del giardino di Boboli accoglie Deriva di Mimmo Paladino e lo stesso artista espone nell’albertiana cappella Ruccellai contigua alla Chiesa di San Pancrazio (Museo Marini). Al Museo del Novecento, infine, si assiste a un inedito confronto tra le opere di due artisti decisivi per le vicende dell’arte non solo italiana, Alighiero Boetti e Gino De Dominicis.

La mostra quindi non ha un taglio storico ma cerca di dare l’occasione di scoprire le opere in “connessione” con il contesto e con le storie, nel divenire delle poetiche degli anni Sessanta fino a quelle realizzate site-specific di oggi. In un evolversi eccentrico di confronti e relazioni dialettiche che si rinnova con la proposta espositiva. Nell’insieme del progetto emergono alcuni tratti comuni, valori condivisi, e sostanziali differenze, tra ispirazioni e processi formali, come situazioni peculiari della storia artistica italiana, in cui individualismo e policentrismo predominano a siglare ogni più esemplare sperimentazione, ogni più singolare ricerca.

 

Maria Paola Forlani


Foto allegate

Giulio Paolini
Remo Salvadori,
Articoli correlati

 
 
 
Commenti
Lascia un commentoNessun commento da leggere
 
Indietro      Home Page
STRUMENTI
Versione stampabile
Gli articoli più letti
Invia questo articolo
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 70.5%
NO
 29.5%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy